Google prosegue la sua sperimentazione per approntare un sistema sicuro di guida che non ha bisogno di un pilota umano: un nuovo modello di Google Car driverless arriverà nelle strade di Mountain View questa estate .
I nuovi prototipi – che potrebbero essere quelli da destinare in futuro alla commercializzazione – non potranno superare le 25 miglia all’ora, impiegheranno lo stesso software già utilizzato nelle Lexus RX450H finora impiegate e gireranno con assistenti umani di guida dotati di volanti removibili, pedali di controllo e freno di sicurezza.
D’altronde non sono certo i numeri molto poco preoccupanti degli incidenti in cui finora sono state coinvolte le auto senza pilota sguinzagliate per le strade pubbliche a poter intimorire Mountain View: intervenendo a commento dei primi dati, Google ha infatti spiegato di aver avuto appena 11 incidenti in 6 anni in cui le sue auto hanno percorso quasi un milione di miglia, peraltro tutti incidenti minori in cui la colpa sembra essere umana. Come dimostrano altri studi, d’altronde, la componente umana non è certo d’aiuto per prevenire gli incidenti: una delle ultime ricerche a riguardo dimostra per esempio che un sistema di freni automatico riduce gli incidenti del 38 per cento.
La sperimentazione della Grande G è ormai giunta ad una fase avanzata, in cui le autovetture senza pilota hanno accumulato numerose ore di guida senza avere il controllo di un umano e quindi i progetti dedicati alle driverless car vanno sempre più nel dettaglio: l’ idea è ora quella di verificare la reazione degli altri piloti alle auto senza guidatori e le reazioni e soluzioni dei suoi veicoli a situazioni impreviste, come una strada chiusa per lavori.
Insomma, per quanto manchi la seria mappatura di tutte le strade del mondo con la tecnologia necessaria ai movimenti delle auto, e nonostante siano sempre più accesi i dibattiti sulle eventuali responsabilità legali associate ad un incidente, il progetto di Mountain View (e di altri operatori interessati al nuovo settore) sembra decisamente più realistico del previsto.
Claudio Tamburrino