Google prosegue senza indugi sulla strada delle auto senza pilota ed ha annunciato che i suoi processi di sviluppo di macchine in grado di imparare dalla propria esperienza saranno impiegati anche in questo settore, con l’obiettivo di superare la sicurezza offerta dagli autisti umani.
A circa un anno dal lancio ufficiale della sperimentazione su strada delle vetture senza un umano al volante in California erano stati divulgati i primi dati da parte delle autorità relativi alla sicurezza: si parlava di incidenti che hanno coinvolto quattro delle 48 auto automatizzate autorizzate a circolare, tra cui una delle Lexus di Google. Tali episodi, per quanto marginali sia nel numero che nell’entità (si tratta, secondo le aziende coinvolte, di incidenti assolutamente irrilevanti e con colpe non delle auto automatizzate), hanno riaperto il dibattito sulle responsabilità in caso di incidenti , dal momento che a muovere un volante non c’è una persona fisica con la sua etica, ma un algoritmo.
Ciononostante Google aveva contestualmente presentato un nuovo modello di Google Car driverless, annunciata per esordire sulle strade californiane la prossima estate: solo ora è entrata nel merito degli incidenti, divulgando dati più precisi e spiegando che finora li aveva tenuti riservati per proteggere la privacy degli autisti umani che li avevano procurati .
In totale, si scopre ora , le auto senza pilota di Google sono state coinvolte in 12 scontri : l’ultimo ha visto coinvolta una vettura tamponata da un autista umano e, come in tutti gli altri i casi, l’algoritmo di Mountain View non avrebbe alcuna responsabilità.
A tali problemi, che potrebbero essere risolti attraverso la giurisprudenza e che sarebbero compensati da un affinamento dei sistemi informatici con conseguente diminuzione del numero totale di incidenti, come auspicato da Google, si sommano peraltro quelli legati alle altre vulnerabilità delle auto senza pilota .
Dopo le preocupazioni espresse dal senatore statunitense Ed Markey, ad occuparsi di tale aspetto è da ultimo un gruppo di lavoro costituito dallo stato della Virginia con l’obiettivo di studiare le vulnerabilità dei veicoli e sviluppare strumenti per individuare eventuali attacchi informatici e, di conseguenza, intervenire per proteggerle. La Virginia, d’altra parte, è particolarmente interessata agli sviluppi del settore tanto da aver predisposto 70 miglia di autostrada riservata ai test delle auto senza pilota .
Claudio Tamburrino