Il California Department of Motor Vehicles (DMV) ha presentato una proposta che obbligherebbe gli autisti ad essere presenti nelle auto che si guidano da sole sulle strade dello stato.
Nella proposta di legge , il Senate Bill 1298 , si leggono una serie di disposizioni da integrare al codice della strada per prendere in considerazione il nuovo settore delle auto senza pilota: stabilisce standard di sicurezza da adottare, obiettivo encomiabile dato che si tratta di un settore ancora in piena fase di sviluppo, ma al contempo sembra prevedere l’obbligo di presenza a bordo e controllo di un pilota nelle driverless car .
Come spiega il DMV, lo scopo della proposta di legge è quello di continuare a promuovere lo sviluppo della nuova tecnologia in California limitando alcune delle possibili paure e problematiche che si potrebbero sviluppare in assenza di una normativa onnicomprensiva: basti pensare ai problemi e rischi creati, per esempio, dalle auto driverless auto-prodotte, come quella costruita nel suo garage dall’ hacker George Hotz, altresì noto come Geohot, che Tesla afferma non poter essere sicura al 99,9999 per cento, valore su cui si basa l’affidabilità di questo tipo di nuova tecnologia.
Nonostante questo la paura degli osservatori è che la normativa californiana possa finire non per correggere, ma per bloccare sul nascere lo sviluppo del settore, almeno nello stato.
Anche per questo non sono mancate da subito le proteste: disappunto è stato espresso in particolare da Google, che ormai da un paio di anni sta sperimentando su strada le sue driverless car, e che afferma di star lavorando con l’obiettivo di assicurare prioritariamente la sicurezza. La proposta – afferma Mountain View – rischia di veder arrestare lo sviluppo del pieno potenziale delle auto senza pilota.
D’altra parte le prime statistiche – che riguardano proprio la California, Stato in cui Google, Tesla ed altri produttori stanno portando avanti i propri esperimenti, dimostrano finora che l’unico pericolo delle auto senza pilota sulle strade pubbliche è dato dalla loro eccessiva cautela rispetto all’istinto ed al modo di guidare degli umani: questo ha generato a pochi incidenti che oltretutto vedono sempre le Google Car e le altre driverless car tamponate o colpite di striscio dagli autisti umani.
Inoltre, Google sta continuando a sperimentare nel settore, da un lato investendo in sistemi per garantire la sicurezza dei pedoni, dall’altro cercando di implementare nei suoi algoritmi lo stile di guida imperfetto umano.
A rimetterci, alla fine, potrebbe essere la California: il Texas ha per esempio già fatto sapere di essere pronta a dare il benvenuto sulle sue strade alle auto senza pilota di Google. Gli investimenti attualmente fatti da Google in California potrebbero essere dunque traslati in un altro stato, e così quelli di Ford, che ha in programma avviare sperimentazioni proprie a partire dal prossimo anno.
Claudio Tamburrino