Le automobili europee e la sicurezza nazionale USA

Le automobili europee e la sicurezza nazionale USA

Le automobili europee costituiscono un problema di sicurezza nazionale per gli Stati Uniti: una firma di Trump potrebbe metterle al bando.
Le automobili europee e la sicurezza nazionale USA
Le automobili europee costituiscono un problema di sicurezza nazionale per gli Stati Uniti: una firma di Trump potrebbe metterle al bando.

Dopo aver messo al bando le infrastrutture per il 5G provenienti dalla Cina, gli Stati Uniti potrebbero porre freno anche all’importazione delle automobili europee. Una relazione firmata dal Dipartimento del Commercio d’oltreoceano (non ancora pubblicata in via ufficiale) confermerebbe la presenza di rischi per la sicurezza nazionale legati all’importazione di veicoli dal vecchio continente.

USA-EU: auto e sicurezza nazionale

Pericoli di natura non meglio precisata, per dirla tutta. Ora la palla passa nelle mani del presidente Donald Trump, che potrà scegliere di firmare e spingere così avanti l’iter per l’introduzione di nuovi dazi destinati al mondo delle quattro ruote, con modalità del tutto simili a quelli che già interessano l’import di acciaio e alluminio di provenienza EU. Un’ennesima misura protezionista secondo molti, che per gli USA potrebbe potrebbe rivelarsi un boomerang: meno posti di lavoro per la filiera dell’automotive e taglio degli investimenti già messi in cantiere da alcuni big europei come come Volkswagen, che di recente ha annunciato di voler affidare agli impianti statunitensi di Ford la produzione di nuovi mezzi.

La Germania non ci sta

Dalla Germania tuona la Merkel, prospettando uno scenario disastroso. Non è un caso che a lanciare l’allarme sia proprio il territorio tedesco, in considerazione dei diversi automaker che da sempre vedono negli Stati Uniti un mercato di primaria importanza. Realtà come BMW, Mercedes e le altre aziende teutoniche hanno prodotto nel 2018 circa 750.000 vetture, il 56% delle quali destinate a Cina ed Europa. La quota restante finisce in buona parte oltre l’oceano. Dello stesso parere la VDA (Verband der Automobilindustrie), l’organizzazione con sede a Berlino che riunisce e rappresenta tutti i produttori del paese.

Il vero punto cruciale è però un altro e va oltre l’imposizione di nuovi dazi (si ipotizza un aumento del 25% sul prezzo finale): che tipo di pericolo costituiscono i veicoli prodotti da case europee per gli USA? Considerando i forti cambiamenti che a breve interesseranno il mercato, complice la diffusione sempre più capillare delle auto elettriche e l’avvento delle self-driving car, una tale presa di posizione da parte di Washington potrebbe avere ripercussioni tali da andare a definire nuovi equilibri nell’intero settore.

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Pubblicato il
18 feb 2019
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