Anche se Apple sembra aver incontrato più di una difficoltà sul cammino dello sviluppo di un prodotto automobilistico di prossima generazione, le ultime voci di corridoio confermano quantomeno la volontà di Cupertino di giocare la sfida dell’automotive del nuovo millennio da autentica protagonista . Quel che ci vuole è un partner eccellente, magari acquisito con pagamento “cash”.
Le indiscrezioni sul potenziale partner della corporation degli iPhone puntano infatti in direzione di McLaren , casa automobilistica nota per la sua avanzatissima tecnologia impiegata nel campionato di Formula 1 – ma anche per le supercar ultra-esclusive revisionate grazie all’ uso di laptop basati su MS-DOS .
Apple avrebbe avvicinato i vertici di McLaren con la proposta di un investimento strategico o di una vera e propria acquisizione a tutto tondo, dicono le solite fonti anonime bene informate sui fatti, anche se ufficialmente la casa automobilistica ha negato con fermezza le voci di “takeover” tramite un portavoce.
“La natura del nostro business prevede che vengano regolarmente tenute discussioni con ogni sorta di aziende – ha continuato il portavoce di McLaren – ma tali conversazioni restano confidenziali. Non siamo nella posizione di poter confermare o negare un qualsiasi incontro tenuto in precedenza.”
Quale che sia la realtà nascosta dietro i rumor, l’interesse teorico di Apple per McLaren non fa che alimentare le speculazioni sul futuro di Cupertino in ambito automotive: il colosso statunitense sarebbe in piena fase di “reboot” per il progetto Titan , nome interno di una (presunta) iniziativa su auto robotiche a affini che negli ultimi tempi ha sofferto di un bel po’ di problemi in fase progettuale.
Ulteriori indiscrezioni rivelano infatti come Apple abbia messo gli occhi anche su un’altra realtà automobilistica innovativa, una startup di San Francisco chiamata Lit Motors e nota per aver sviluppato la motocicletta elettrica C-1. I talenti ingegneristici della startup farebbero in tal senso molto comodo ai (nuovi) responsabili del succitato progetto Titan.
Alfonso Maruccia