La gamma di soluzioni avanzate Avast per la sicurezza si arricchisce in questi giorni di una nuova funzionalità. È quella battezzata USB Protection. Il suo nome è già di per sé piuttosto esplicativo per comprendere quale sia la sua utilità.
Disponibile in un primo momento all’interno delle suite Business Premium e Ultimate Business Security, mette al sicuro i dati e le informazioni dall’utilizzo non autorizzato di periferiche per lo storage come pendrive USB, dischi esterni, smartphone ecc. Aiuta dunque a prevenire il furto o la perdita di dati, così come le infezioni da malware, monitorando gli slot di connessione.
Cos’è e come funziona Avast USB Protection
Gli strumenti offerti da USB Protection permettono di controllare ogni trasferimento su desktop e laptop, anche quando i device non sono all’interno del network aziendale. Gli utenti devono necessariamente ottenere un’autorizzaziona prime di poter collegare un’unità di questo tipo. Agli amministratori viene inoltre fornita una panoramica dettagliata degli endpoint, con monitoraggio in tempo reale e report efficaci in un contesto come quello attuale, in cui le realtà professionali fanno sempre più leva sulla collaborazione in smart working. Queste le parole di Filip Hlinka, VP of Product per Avast Business.
Con la collaborazione da remoto ormai diventata una norma nell’odierno mondo digitale, l’accesso ai dati sensibili delle società è costantemente richiesto da postazioni al di fuori del network aziendale. Più questo accade, più si corre il rischio di perdere o danneggiare le informazioni, soprattutto con l’utilizzo di unità removibili. Inoltre, device come dispositivi USB e dischi fissi esterni rendono gli ambiti professionali vulnerabili alle infezioni malware. Sono facili da trasportare, piccoli e possono archiviare file compromessi: la ricetta perfetta per il disastro.
La nuova funzionalità è frutto del costante lavoro di ricerca e sviluppo portato avanti dal team di Avast, che offre anche soluzioni per la sicurezza degli utenti consumer come Premium Security. Il principio non cambia. Indipendentemente dall’ambito, la volontà della software house è sempre quella di prevenire le infezioni da codice maligno, proteggendo informazioni, conti bancari e privacy.