Avatar 2: La via dell’acqua è stato il film più atteso del 2022. Il sequel del colossal di James Cameron del 2009 ci riporta sul pianeta Pandora, dove Jake Sully e Neytiri devono affrontare una nuova minaccia da parte degli umani guidati dal colonnello Quaritch.
Il film, che puoi vedere adesso in streaming su Disney Plus, ha mantenuto la promesse offrendo un’esperienza visiva straordinaria, grazie all’uso del 3D e di una tecnologia innovativa: l’HFR, ovvero l’High Frame Rate.
Ma di cosa si tratta esattamente? E come influisce sulla visione del film? Cerchiamo di capirlo insieme.
Avatar 2 oltre il 3D: perché l’HFR è la vera innovazione
L’HFR è l’acronimo di High Frame Rate, che in italiano significa “frequenza di fotogrammi elevata”. Si riferisce al numero di immagini che vengono mostrate sullo schermo in un secondo. Normalmente, i film che vediamo al cinema vengono girati e proiettati a 24 fotogrammi al secondo, uno standard che risale agli albori del cinema e che garantisce una buona qualità audio e un consumo ridotto di pellicola.
Tuttavia, con l’avvento del digitale e del 3D, alcuni registi hanno sperimentato frequenze di fotogrammi più alte, come 48 o addirittura 120 fps. L’obiettivo è quello di rendere le immagini più fluide, nitide e realistiche, eliminando la sfocatura del movimento e aumentando il senso di immersione dello spettatore.
James Cameron ha deciso di usare l’HFR per Avatar 2, ma solo per alcune scene d’azione, in particolare quelle ambientate sott’acqua. Il regista ha infatti dichiarato che l’HFR migliora la resa del 3D e permette di apprezzare meglio i dettagli e le creature marine di Pandora.
Per le scene più statiche o dialogate, invece, Cameron ha optato per il tradizionale 24 fps, per non stravolgere troppo lo stile del primo film e per non stancare la vista dello spettatore.
Non tutto è oro ciò che luccica: i difetti dell’HFR
L’HFR non è una novità assoluta nel mondo del cinema. Già Peter Jackson aveva usato il 48 fps per la trilogia de Lo Hobbit, mentre Ang Lee aveva spinto fino a 120 fps per il suo film Gemini Man. Tuttavia, queste esperienze non sono state accolte con entusiasmo da tutti i critici e dal pubblico, che hanno trovato l’HFR troppo innaturale, artificiale o addirittura nauseante.
Infatti, l’HFR ha anche dei contro. Innanzitutto, richiede una maggiore potenza di calcolo e di memoria per la produzione e la distribuzione dei film. Inoltre, non tutti i cinema sono attrezzati per proiettare i film a frequenze elevate, quindi spesso i film vengono convertiti a 24 fps perdendo parte della loro qualità. Infine, l’HFR può creare un effetto “soap opera”, ovvero una sensazione di troppa realtà che fa sembrare i film più simili a documentari o a fiction televisive.
Per questo motivo, James Cameron ha scelto di usare l’HFR con moderazione e solo dove serve. Il regista ha definito l’HFR uno strumento autoriale e non un formato e ha invitato gli spettatori a provare questa nuova esperienza al cinema.
Avatar 2 è disponibile adesso per la visione in streaming su Disney Plus