Avrebbe dovuto essere il primo software antivirale pensato per proteggere gli utenti di Windows Phone 7, e invece “AVG Mobilation” si è trasformato in un piccolo scandalo per la società produttrice che deve ora affrontare le accuse di aver prodotto uno spyware, aver ingannato gli utenti sull’utilità della “app” e di essersi convertita al “lato oscuro” con l’implementazione di funzionalità di tracciamento che mettono a rischio la riservatezza dell’utente.
I dubbi sulla reale natura di AVG Mobilation nascono dal lavoro di indagine di Rafael Rivera e dell’ex-impiegato Microsoft Justin Angel: la app non farebbe nient’altro che scansionare i file musicali e le foto eventualmente presenti sullo smartphone alla ricerca di un paio di stringhe, dicono i due, e nel frattempo raccoglierebbe e comunicherebbe ai server di AVG informazioni sensibili come l’ID univoco del terminale, l’operatore telefonico, l’indirizzo email del proprietario, la posizione GPS.
AVG Mobilation – app gratuita supportata dalla visualizzazione di advertising e sviluppata sotto lo stesso tetto dell’AVG Free Antivirus – sarebbe insomma a parere dei due ricercatori tutto fuorché un antivirus , inutile tanto più in un ambiente come quello di Windows Phone 7 dove ogni app è gestita nella sua specifica sandbox isolata dal sistema e l’accesso al file system e alle altre applicazioni installate è ristretto.
Microsoft ha rimosso la app sospetta dal marketplace del suo OS, mentre AVG risponde alle accuse di violazione della privacy difendendo Mobilation e sostenendo che la funzionalità di tracciamento GPS è abilitata di default per tutelare gli utenti dall’eventuale furto o smarrimento del telefonino.