Da qui a un anno avrà termine il periodo di supporto esteso per Windows XP, e Microsoft si prepara anzitempo ricordando ai suoi utenti l’importante scadenza e la necessità di porvi rimedio passando a un sistema operativo più moderno. Il rischio, in caso contrario, è trovarsi esposti con un OS insicuro nel pericoloso mare magnum della rete telematica mondiale.
Redmond lancia il suo “pre-allarme” attraverso la rete di blog aziendali, ricordando in primis come la release originale di XP fosse figlia di un’ epoca lontana (24 agosto 2001) in cui Internet ad alta velocità era una rarità e le connessioni wireless erano inesistenti.
Il fallimento nel gradimento di Vista, la popolarità delle applicazioni personalizzate basate su Internet Explorer 6 (che ha appunto debuttato assieme a XP) e tutta una serie di fattori collaterali hanno permesso che Windows XP (SP2) sopravvivesse fino ad ora come il secondo sistema operativo Microsoft più popolare dopo Windows 7.
Ma fra 52 settimane per XP non ci saranno più patch e bugfix per le vulnerabilità, e Microsoft invita i suoi utenti a passare a un OS nato per fronteggiare i pericoli del mondo interconnesso e per soddisfare le esigenze più recenti di connettività, flessibilità e sicurezza: Windows 8 sarebbe il massimo, suggeriscono da Redmond , ma va benissimo anche Windows 7.
Il fattore sicurezza rappresenta tradizionalmente uno dei focus della spinta all’upgrade/update proveniente da Redmond, anche se i risultati non sono sempre all’altezza delle aspettative. Il Patch Tuesday di aprile , ad esempio, pone rimedio ai problemi con WiFi dei tablet Surface RT (ARM), corregge due vulnerabilità critiche e falle in Adobe Flash ma lascia fuori il buco sfruttato dai ricercatori per prendere il controllo di un PC aggiornato durante l’ultimo contest Pwn2Own.
Alfonso Maruccia