Tra le piattaforme cloud, AWS è la più colpita dai cybercriminali. Lo svela una ricerca condotta da Hackmageddon ed elaborata da Atlas VPN. Il periodo preso in esame è quello che va dal gennaio all’aprile 2022. La quota associata agli attacchi indirizzati dai malintenzionati al servizio di Amazon ammonta al 18,8% del totale. Seguono a distanza Microsoft OneDrive, Discord, Dropbox, Google Drive e GitHub, tutti con il 9,43%.
Cloud: AWS nel mirino dei cybercriminali
Di quali azioni si tratta? Principalmente di tentativi finalizzati alla distribuzione di malware oppure all’attuazione delle campagne di phishing. È quanto accade nel 64,8% dei casi presi in esame. Ci sono poi le violazioni che hanno come obiettivo l’allungare le mani sulle infrastrutture per assumerne il controllo (18,5%) e quelle che invece puntano a rubare i dati con le finalità più disparate (16,7%).
Una precisazione è doverosa. Se è vero che AWS si trova in cima a questa poco invidiabile classifica, lo è anche in quella che assegna le quote di market share ai provider. Il colosso di Amazon controlla infatti il 33% del settore (fonte Finbold). Il concorrente più vicino è Microsoft Azure con il 21%, mentre sul terzo gradino del podio si piazza Google Cloud con il 10% della quota.
Le mire dei cybercriminali sono indirizzate sempre più alle piattaforme cloud e agli utenti che ne fanno uso nella loro quotidianità. Un trend innescato nell’ultimo biennio da fenomeni globali come dall’adozione su larga scala dello smart working e della comunicazione da remoto, sia nel contesto privato sia nell’ambito professionale.
Proteggi la privacy dei tuoi dati e quanto conservato all’interno dei tuoi dispositivi, così come quelle trasmesse e ricevute, scegliendo un servizio Virtual Private Network affidabile come Atlas VPN: dispone inoltre di tutto ciò che serve per aggirare blocchi territoriali e navigare in pieno anonimato.