L’attacco subito da Axios, con un ransomware in grado di mettere fuori uso per diversi giorni il Registro Elettronico, ha provocato non pochi grattacapi a studenti e insegnanti, già provati in questo periodo dalle difficoltà legate alla didattica a distanza. Tutto dovrebbe però tornare alla normalità entro domani (giovedì 8 aprile), come si legge in un nuovo comunicato pubblicato sulle pagine del sito ufficiale.
Stiamo completando le attività di ripristino dell’infrastruttura e i test per le verifiche di sicurezza. Contiamo di rendere disponibili i servizi entro la mattina di domani.
Attacco ransomware al Registro Elettronico di Axios
Di seguito gli screenshot di quanto mostrato agli alunni e ai docenti che in questi giorni cercano invano di accedere al Registro Elettronico: nessuna risposta dalla piattaforma, nessuna possibilità di consultare le informazioni che li riguardano. È tutto fermo con non poche ripercussioni sull’attività.
Axios si scusa nuovamente e ringrazia coloro che in questi giorni difficili hanno mostrato sostegno, promettendo ulteriori aggiornamenti a breve. L’amministratore Stefano Rocchi ha dichiarato che non è stato pagato alcun riscatto e che non c’è stata alcuna perdita di dati.
Scusandoci ancora per il disagio arrecato, vogliamo ringraziare tutti coloro che ci hanno sostenuto con i numerosi attestati di stima e comprensione pervenuti in questi giorni. Sarà nostra cura tenervi costantemente aggiornati.
Cosa sta comportando lo stop del Registro Elettronico? I disagi si ripercuotono sia sugli studenti sia sugli insegnanti, impossibilitati a inserire o consultare voti, assenze e comunicazioni. Fuori uso anche l’assegnazione dei compiti e la prenotazione dei colloqui.
Lo scorso anno, sempre in questo periodo, la piattaforma era stata interessata da un altro grave problema. Diversa però la natura dell’attacco. Allora si trattò di un’azione DDoS (Distributed Denial of Service), perpetrata attraverso un elevato numero di connessioni simultanee ai server, tanto da provocarne la caduta. Questa volta è invece come già detto l’esito di un’operazione ransomware: i cybercriminali hanno effettuato l’accesso all’infrastruttura, bloccandola e chiedendo poi ad Axios il pagamento di un riscatto (l’entità della cifra non è stata resa nota) per ripristinarla.