La cosiddetta copia privata presto potrebbe diventare qualcosa più di una eccezione alle misure di tutela del diritto d’autore. Ciò si deve ad un ordine del giorno proposto da Pietro Folena alla commissione Cultura della Camera da lui stesso presieduta, un ordine del giorno che è stato accolto dalla Commissione.
Il documento chiede che si introduca nella norma sul diritto d’autore una clausola che renda “effettivo il diritto alla copia privata anche in presenza di tecnologie di restrizione digitale (DRM)”. Fino ad oggi, come noto, la legge e la sua interpretazione hanno favorito il DRM sulla copia privata, di fatto impedendo la copia privata in presenza di tecnologie anticopia.
Ma non è tutto: l’ordine del giorno impegna anche il Governo a superare “l’ equo compenso sui supporti e gli apparecchi di registrazione”. Poiché la cosiddetta gabella SIAE su dischi ottici e dispositivi è stata fin qui giustificata come forma di compensazione per gli autori qualora quei dispositivi e supporti venissero usati per eseguire copie private dei loro materiali, l’ordine del giorno spinge sull’idea di stornare alla SIAE una parte dell’IVA che oggi grava sulle vendite di opere originali. Una questione delicata: come noto, molti artisti premono per una revisione al ribasso dell’IVA, che riduce i margini di profitto sulle vendite di CD e affini mantenendo i prezzi più alti di quanto potrebbero essere.
Elementi controversi, dunque, che se integrati alle norme attuali potrebbero però introdurre una sostanziale innovazione. Tanto più che a questo ordine del giorno se ne aggiunge un altro, questa volta presentato dal relatore Giulietti sempre in commissione Cultura, che propone “una riforma dello stato della SIAE che preveda la presenza maggioritaria di 2/3 degli autori negli organismi dirigenti”.
Non è certo casuale che questo impegno rivolto al Governo giunga ora: si sta discutendo il progetto di legge che mira a riformare la SIAE e l’occasione è ghiotta per introdurre alcune novità attese da lungo tempo dagli italiani. “Sono due ordini del giorno importanti – ha spiegato ieri Folena – che vanno in direzione sia degli autori che degli utenti”.
“La SIAE – ha continuato – deve essere in mano agli autori che sono il soggetto debole, il diritto d’autore è per loro in primo luogo. Riguardo agli utenti, oggi la legge è contraddittoria perché da un lato riconosce certi diritti ma dall’altra nei fatti permette che siano negati. Inoltre occorre al più presto superare l’assurdo per cui CD e DVD vergini sono gravati da un contributo improprio che ne raddoppia o più il prezzo, magari sostituendolo con una quota dell’IVA sui CD e DVD originali, da destinare alla SIAE”.