Pesaro – È un caso di “baby mobile ransom” quello che si è verificato in provincia di Pesaro la scorsa settimana: tre ragazzini hanno rubato un telefono cellulare ad un dodicenne mentre questi era in piscina. Con l’intenzione di restituirlo, forse, ma solo dietro il pagamento di un riscatto .
La baby-gang era composta da un 13enne di Montelabbate e due 14enni di origine magrebina. Sul fatto hanno indagato i Carabinieri della stazione di Montecchio, scoprendo che il furto è stato attuato materialmente dal più giovane dei tre, mentre la vittima si trovava appunto in piscina. Uno dei compari ha poi spedito un SMS al numero di telefono della madre, forse spacciandosi per il figlio, chiedendo di essere richiamato.
La donna ha così chiamato il cellulare, scoprendo con sorpresa che a rispondere non era il figlio, ma uno dei tre mini-banditi, che ha dichiarato di essere in possesso del telefonino del figlio, esigendo il pagamento di un riscatto di alcune centinaia di euro .
Non è stato difficile per i militari dell’arma, a cui la donna ha denunciato l’accaduto, rintracciare i tre “rapitori”, dal momento che utilizzavano il cellulare senza evidentemente sapere quanto possa essere facile individuare la posizione di un telefonino, tanto più se in funzione, con solo una qualche approssimazione. I tre sono stati denunciati al tribunale dei minori di Ancona con l’accusa di furto a scopo di estorsione.
Dario Bonacina