Backblaze ha pubblicato il rapporto aggiornato sulle unità di storage a tecnologia magnetica usate per i suoi servizi cloud, una consuetudine che si ripete dal 2013 e che nel caso in oggetto riguarda il comportamento degli HDD in servizio durante i primi tre mesi dell’anno 2018. Una nuova occasione per valutare l’affidabilità dei produttori ma anche dei singoli modelli di disco installati nei rack dell’azienda.
Il primo dato importante che emerge dall’ Hard Drive Reliability Statistics for Q1 2018 di Backblaze è il calo del valore di Annualized failure rate (AFR) all’1,2%, contro l’1,65% registrato nel trimestre precedente. Gli HDD usati dalla corporation si sono insomma comportati meglio, con meno unità malfunzionanti rispetto al recente passato.
Nei primi tre mesi dell’anno, l’ HDD più problematico dal punto di vista dell’affidabilità è risultato essere il modello da 4 Terabyte di Seagate ST4000DM000 : in questo caso si parla di un AFR del 2,3%, poco al di sopra dei drive da 3 Terabyte di Western Digital WD30EFRX (2,25%). I due drive in oggetto sono tra quelli meno capienti, e rappresentano quindi anche unità tra le più “anziane” ancora in servizio nei rack di Backblaze.
L’azienda si sta progressivamente dotando di un maggior numero di HDD di grandi dimensioni (8-12 TB), e in questo caso i valori di AFR registrati nel trimestre si attestano su un 1,2% di media: un buon segno per l’affidabilità dei nuovi drive, anche se i dati andranno confermati nel corso dei mesi e degli anni a venire .
Backblaze può contare su un parco-dischi che – nello studio in oggetto – si avvicino alle 100.000 unità, con modelli vecchi e nuovi prodotti da Hitachi, Toshiba, Western Digital e Seagate. Quest’ultima azienda è la più rappresentata con il 73% di tutti i drive presenti nel rapporto, ed è prevedibilmente anche quella che fa registrare il maggior numero di “fallimenti”.