Nel 2008 le ancore di due navi tranciarono i cavi di SeaMeWe-4 (South East Asia-Middle East-Western Europe-4), una importante backbone sottomarina lunga più di 20mila chilometri che passando per il canale di Suez collega l’Asia all’Europa. Ora è stato rilevato un ulteriore guasto, che starebbe rallentando fortemente la rete del Medioriente: secondo i primi accertamenti non si tratta di una lesione completa ma solamente parziale, sufficiente tuttavia a rendere inoperativa la struttura.
Una nave preparata appositamente per questo tipo di interventi di riparazione è già sulle coordinate del danno, localizzate nel Mar Mediterraneo, alla ricerca del cavo, che dovrebbe essere portato in superficie e riparato in loco. Per ora i problemi si sono registrati dall’Egitto al Pakistan, costretti ad affidarsi solamente ai vecchi cavi SeaMeWe-3 e FLAG, che garantiscono prestazioni decisamente inferiori.
Rispetto alla situazione del 2008 , il danno sembra dunque di entità più lieve: in quell’occasione vennero interrotte ben quattro backbone e la perdita di connettività coinvolse 15 paesi. Entro la fine dell’anno dovrebbero entrare in servizio nel corso dell’anno cinque nuovi cavi sottomarini che dovrebbero alleggerire la dipendenza da SeaMeWe-4.
Giorgio Pontico