Due organizzazioni che difendono i diritti civili hanno presentato una denuncia contro il governo britannico per aver chiesto ad Apple di creare una backdoor in iCloud. Tre organizzazioni che difendono la privacy hanno invece chiesto che l’udienza di appello sia accessibile al pubblico.
Ordine inaccettabile e sproporzionato
Il Regno Unito ha ordinato ad Apple di creare una backdoor per consentire alle forze dell’ordine e alle agenzie di intelligence di accedere ai dati conservati su iCloud, se gli utenti attivano la crittografia end-to-end con la funzionalità Advanced Data Protection. Ciò avrebbe messo a rischio la privacy di tutti gli utenti nel mondo.
L’azienda di Cupertino ha invece disattivato la funzionalità solo nel Regno Unito e contestualmente presentato ricorso all’Investigatory Powers Tribunal. L’udienza a porte chiuse era prevista per questa mattina, quindi ci conoscerà l’esito nelle prossime ore.
Privacy International e Liberty hanno chiesto che l’udienza fosse aperta al pubblico e soprattutto denunciato il governo britannico perché l’ordine rappresenta un uso illegale e sproporzionato del potere concesso dalla legge (Investigatory Powers Act 2016), considerata una legge per la sorveglianza di massa.
Lo stesso potere potrebbe essere utilizzato dal governo britannico per ordinare la creazione di una backdoor a Google, Microsoft, Signal e alle aziende che proteggono i dati degli utenti tramite crittografia end-to-end.
Anche Open Rights Group, Big Brother Watch e Index on Censorship hanno chiesto un’udienza a porte aperte perché si tratta di una questione di interesse pubblico che riguarda tutti gli utenti. Non deve essere quindi nascosta l’identità di un singolo e non viene minacciata la sicurezza nazionale. Una simile richiesta è arrivata da BBC, Reuters, Sky News, The Guardian, The Times, The Telegraph, Computer Weekly e Financial Times.