Baidu non sta a guardare. Il colosso cinese dell’hi-tech ha appena svelato due nuovi modelli AI: ERNIE 4.5 e ERNIE X1.
Baidu lancia i modelli AI ERNIE 4.5 e ERNIE X1 per competere con OpenAI e DeepSeek
Partiamo da ERNIE 4.5. Questo modello multimodale sa il fatto suo con testi, immagini, audio e video. Baidu lo descrive come un vero prodigio, capace di superare GPT-4.5 di OpenAI in vari benchmark standard. E il bello è che costa solo l’1% rispetto al suo rivale americano.
Come ha fatto Baidu a ottenere queste prestazioni a un prezzo così basso? Grazie a tecnologie innovative come FlashMask Dynamic Attention Masking, Heterogeneous Multimodal Mixture-of-Experts, Spatiotemporal Representation Compression, Knowledge-Centric Training Data Construction e Self-feedback Enhanced Post-Training.
ERNIE X1, il suo primo modello di ragionamento multimodale. Questo gioiellino brilla nelle domande e risposte in cinese, nel dialogo, nel ragionamento logico, nei calcoli complessi e in molto altro ancora. La vera forza di X1 sta nel suo supporto all’uso di strumenti avanzati: dalla ricerca evoluta alla comprensione delle immagini, dalla generazione di immagini AI all’interpretazione del codice, dalla lettura di pagine web, fino alla ricerca accademica e di informazioni commerciali.
Anche qui, Baidu ha messo in campo tecnologie di punta, come il metodo di apprendimento per rinforzo progressivo, l’approccio di addestramento end-to-end che integra catene di pensiero e azione, e un sistema unificato di ricompensa multi-sfaccettato. Il risultato? Secondo Baidu, ERNIE X1 offre prestazioni pari a quelle di DeepSeek R1, ma a metà del prezzo.
Ernie Bot gratis per tutti
Ma Baidu non si ferma qui. Ora il suo chatbot Ernie Bot è accessibile gratuitamente a tutti gli utenti individuali. E l’azienda ha già annunciato che integrerà i suoi nuovi modelli nei prodotti esistenti, come il motore di ricerca Baidu Search e l’app Wenxiaoyan.
La Cina abbraccia l’open source
C’è poi un’altra novità: Baidu renderà open source la serie Ernie 4.5 a partire dal 30 giugno. Una svolta epocale per il CEO Robin Li, da sempre sostenitore dei modelli chiusi. Ma ora Li ha cambiato idea: l’open source, dice, “diffonderà questa tecnologia molto più velocemente“.
E chissà che anche X1 non segua le stesse orme, visto che Deepseek-R1, attualmente usato da Baidu in alcuni suoi prodotti, è già open source.