Baidu vince ancora contro l’industria della musica. Il caso vedeva il motore di ricerca leader in Cina accusato dalle major di indirizzare gli utenti verso materiale protetto da copyright, rendendosi così complice della violazione del diritto d’autore.
A inizio 2008 Universal Music, Sony BMG Music Entertainment Hong Kong e Warner Music Hong Kong avevano portato davanti al giudice l’azienda con base a Pechino chiedendo “l’immediata rimozione dei link che conducendo alle canzoni violano il copyright”.
Il processo si è però già concluso con l’assoluzione del motore di ricerca: “la corte ha stabilito che il sito compie solo il suo dovere di servizio di ricerca musicale per gli utenti di Internet e che non fornisce MP3 piratati”. Già nel 2006, d’altronde, l’offensiva dei detentori dei diritti era stata fermata dal giudice che non aveva dato luogo a procedere in quanto i file definiti illegali erano ospitati su server diversi da quelli gestiti da Baidu.
Secondo la sentenza, per questi motivi il motore di ricerca gode del diritto di link e non ha alcun obbligo di compensazione per la pirateria subita dalle case discografiche.
Claudio Tamburrino