Roma – Quando gli operatori telefonici potranno agire in parità sul mercato? L’amministratore delegato di Wind, Tommaso Pompei, non ha dubbi: potrà accadere quando la rete delle infrastrutture non sarà più in mano a Telecom Italia. E non solo sul piano tecnico ma anche sul piano “proprietario”.
L’affondo di Pompei nel fianco scoperto di Telecom Italia è arrivato ieri durante l’audizione del manager presso l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni che, come noto, sta da tempo esplorando la questione, considerata da molti come centrale per la realizzazione di una vera liberalizzazione del mercato della telefonia fissa in Italia. Un mercato sul quale si gioca una parte consistente del rapporto tra operatori e utenti e della veicolazione di servizi a valore aggiunto.
“L’esternalizzazione della rete o la separazione strutturale della rete – ha affermato Pompei – corrisponde alla parità di trattamento. Il servizio che viene dato ai clienti è basato in gran parte su infrastrutture di Telecom Italia. Dobbiamo avere la certezza che le condizioni applicate ad un operatore terzo siano le stesse condizioni applicate alla parte commerciale di Telecom Italia”.
Qui il nodo centrale del ragionamento di Pompei. Per ottenere un trattamento eguale tra tutti gli operatori, Telecom compresa, per quanto riguarda l’accesso alla rete infrastrutturale, l’unica via è che l’ex monopolista ne ceda il controllo. “La soluzione più corretta – ha infatti dichiarato Pompei – è quella di separare societariamente la divisione rete di Telecom Italia. La società rete fa poi dei contratti o con la stessa Telecom Italia, parte commerciale, o con Wind o con altri operatori e questi contratti sono identici in termini di condizioni: ecco come si realizza la parità di trattamento”. Secondo Pompei: “La soluzione finale è la separazione societaria; ciò perché la separazione strutturale nell’ambito dello stesso gruppo lascia la libertà di andare a mettere i rincari e i margini o da una parte o dall’altra”.
Le dichiarazioni di Pompei, che guida il secondo gruppo di telecomunicazione in Italia proprio dopo Telecom Italia, avranno un peso notevole nello sviluppo delle decisioni dell’Autorità all’interno della quale, come noto, le posizioni sulla questione sono diversificate. Alcuni commissari nel recente passato non hanno nascosto di vedere “con difficoltà” l’ipotesi di scorporo da Telecom Italia della rete infrastrutturale.