Londra – In tema di Linux e brevetti, Steve Ballmer è tornato alla carica. Durante una visita d’affari a Londra, il CEO di Microsoft ha infatti dichiarato che gli utenti di Red Hat Linux hanno un debito pecuniario nei confronti di Microsoft, e questo perché – come proclamato a suo tempo – Linux violerebbe oltre 200 brevetti di BigM.
“Almeno per quanto riguarda la nostra proprietà intellettuale, in un certo senso le persone che usano Red Hat Linux hanno il dovere di pagarci un compenso”, ha dichiarato Ballmer. In passato Red Hat ha più volte detto di non avere nessuna intenzione di pagare a Microsoft quella che definisce “una tassa sull’innovazione”.
È noto come la comunità open source sostenga che la strategia seguita da Microsoft abbia l’unico scopo di creare il cosiddetto FUD , ovvero un clima di timore e incertezza teso a danneggiare il mercato Linux e spingere i vendor di software open source a stringere accordi con Microsoft. Accordi che, come quello famoso con Novell , prevedono nella maggior parte dei casi protezioni legali in cambio di soldi, alleanze o scambio di tecnologie.
Per il momento l’unica società che, in tema di copyright e brevetti, ha scelto uno scontro frontale con Linux è SCO Group , oggi sull’orlo della bancarotta e con il fiato sul collo di Novell, che grazie ad una recente sentenza può rivendicare una parte delle royalty introitate negli scorsi anni da SCO con la vendita delle licenze Unix.
Sebbene Ballmer sia un forte sostenitore dei brevetti, anch’egli auspica che il sistema americano venga parzialmente riformato.
“Ha certamente senso riformare questo sistema, ma dobbiamo anche accertarci che tale riforma favorisca l’innovazione della nostra come delle altre industrie”, ha commentato il boss di Microsoft.