Il confronto tecnologico tra Microsoft e Google si combatte ormai su numerosi fronti. Se qualche giorno fa poteva strappare un sorriso la scaramuccia tra la piattaforma Android e l’ecosistema Live , le ultime esternazioni di Steve Ballmer dimostrano che l’ambiente si sta scaldando.
“Google non è davanti a noi”, ha sentenziato il CEO di Microsoft da Tokyo: “Potrebbe esserlo specificamente solo nel campo della ricerca”. Come sottolinea Associated Press , Ballmer ha approfittato di una conferenza stampa in Giappone – dove si trova per promuovere proprio i prodotti Windows Live – per alimentare le polemiche sul diretto competitor. Per Microsoft il progetto Android al momento rappresenta solo “parole su carta” dato che, di fatto, non è ancora sul mercato.
La frontiera più avanzata del mobile , secondo Ballmer, è in Giappone, dove gli utenti accedono regolarmente al web tramite i servizi i-mode di NTT DoCoMo. Qui si concentreranno infatti i prossimi investimenti del colosso di Redmond. Windows Live, non a caso, ha già convinto numerosi partner locali, come Nippon Telegraph, Telephone Corp, Softbank Corp. e NEC.
Il CEO di Microsoft ha ammesso che Microsoft continuerà a perdere denaro nel business online globale, ma solo perché al momento si sta mobilitando sul fronte dell’investimento. Insomma, anche se il fatturato pubblicitario online sta crescendo, l’espansione rimane una priorità.
Google è quindi un avversario diretto, ma sopravvalutato, dice Ballmer. Sebbene poi sia proprio Microsoft a dare indicazioni differenti: come ha fatto notare news.com , gli ultimi documenti Microsoft depositati per la questione antitrust descrivono Google come un modello a cui ispirarsi: “È probabilmente uno dei migliori esempi di quanto aperta e competitiva è diventata l’industria del software (…) con prospettive così luminose che i mercati valutano l’azienda circa 231,5 miliardi di dollari, rendendola di fatto la quinta compagnia d’America”, si legge sul documento raccolto dalla testata.
Il successo di Google – così candidamente esaltato da Microsoft – dovrebbe dimostrare che negli ultimi cinque anni il settore software è completamente cambiato. L’emergere della competizione, in pratica, dimostrerebbe l’assenza di una vera e propria posizione dominante. “L’ascesa dinamica di Google somiglia alle partenze dello Shuttle da Cape Canaveral, più che all’arrancare di un cavallo da tiro”, continua il documento depositato presso la Corte Distrettuale di Washington, presieduta dal giudice Colleen Kollar-Kotelly.
A gennaio, comunque, il Dipartimento di Giustizia si pronuncerà definitivamente sulla questione. Secondo gli esperti del settore, il monitoraggio antitrust dovrebbe concludersi, ma non è ancora detta l’ultima parola: alcune procure non concordano con questo indirizzo.
Google da parte sua non può che ringraziare per i complimenti.
Dario d’Elia