Preoccupazioni sul futuro di Windows, i PC e il software in scatola? Don’t worry be happy , suggerisce il CEO di Microsoft Steve Ballmer. Ballmer parla agli analisti snocciolando qualche dato sugli ultimi successi di Redmond – Xbox 360 e Windows 7 in primis – e sul perché la società fondata da Bill Gates continuerà a rappresentare un punto di riferimento per i consumatori anche in futuro. Sui PC come sugli smartphone e anche altrove.
Un cruccio in particolare toglie il sonno a Ballmer, e vale a dire lo strepitoso successo commerciale di iPad. Apple ha venduto il suo gadget “più di quanto avrei voluto che vendessero”, confessa Ballmer, ed è per questo che il perfezionamento di Windows 7 in versione slate/tablet è al momento “la priorità numero uno” in quel di Redmond.
“Nessuno ci dorme su”, dice Ballmer, Microsoft deve darsi una mossa e commercializzare Windows 7 – o Windows Embedded Compact 7 – quanto prima è possibile. La corporation è attualmente al lavoro con i suoi partner per la finalizzazione di un progetto che spinga le persone a voler comprare una tavoletta Windows , dice Ballmer, e in quanto ai tempi l’amministratore si limita a dire “non appena saranno pronti”.
E il cloud computing? Ne parla Kevin Turner, COO di Redmond, tratteggiando una situazione che rappresenterebbe un’accelerata rispetto alle posizioni espresse in precedenza dall’azienda. Microsoft ha sin qui preferito spingere sulla possibilità di scelta tra applicazioni tra le nuvole e software in scatola data ai suoi clienti, dice Turner, ma d’ora in poi la musica cambia e BigM intende giocare la partita del cloud computing tutta da protagonista.
Resta garantito il fatto che il modello di “software come servizio” fornirà a Microsoft l’opportunità di vendere una quantità ancora superiore di “software come prodotto” , continua Turner, mentre i clienti avranno l’indubbio vantaggio di minimizzare i problemi connessi al passaggio alle versioni più recenti degli applicativi di produttività commercializzati da Redmond.
Alfonso Maruccia