La questione Ballot Screen torna a farsi seria, con Microsoft ancora una volta costretta all’angolo dalla Commissione Europea e con la prospettiva di dover pagare nuove, salatissime multe per non aver incluso lo schermo di selezione dei browser sulla versione di Windows 7 venduta in seguito alla distribuzione del Service Pack 1.
Dopo le consultazioni di rito, Bruxelles ha ora spedito a Microsoft uno “statement of objections”, formale termine che indica la conclusione delle indagini e la finalizzazione delle accuse nei confronti del soggetto sotto osservazione.
Il giudizio preliminare della Commissione Europea è che Microsoft “è venuta meno al rispetto dei suoi impegni nell’offrire agli utenti una schermata di selezione per scegliere il loro browser web preferito”, un requisito legalmente vincolante in tutti i sistemi operativi di Redmond fino all’anno 2014.
E invece, come Microsoft stessa ha ammesso, il Ballot Screen per la scelta dei browser è risultato assente dalle copie di Windows 7 (aggiornate al SP1) messe in vendita da febbraio 2011 a luglio 2012. Qualora la decisione finale desse torno a Microsoft, l’azienda potrebbe essere costretta a pagare una multa pari al 10 per cento (al massimo) del suo fatturato annuo.
Microsoft ha ora l’opportunità di rispondere alle accuse formali di Bruxelles. Nel mentre, interrogata sulla questione, la società chiede scusa e si giustifica parlando di un “errore tecnico” nella mancanza del Ballot Screen su Windows 7. Lavori sono in corso affinché una situazione del genere non si verifichi mai più, dicono da Redmond.
A indorare parzialmente la pillola di una potenziale, ennesima mega-multa comminata dalla UE, il Commissario Joaquin Almunia ha escluso la possibilità di indagare sulla selezione dei browser su dispositivi Surface per assenza di motivazioni.
Alfonso Maruccia