Ne abbiamo parlato a marzo quando l’arrivo è stato annunciato da Google, abbiamo poi riportato nelle scorse settimane la notizia relativa alla loro comparsa su uno dei telefoni della redazione: ora i ballot screen di Android proseguono nella fase di rollout. In queste ore li stanno vedendo comparire in molti. Riepiloghiamo in questo articolo cosa sono e a cosa servono.
Android: ecco i ballot screen
Consentono agli utenti di scegliere il motore di ricerca e il browser per la navigazione da impostare di default. È una delle conseguenze dell’indagine condotta dalla Commissione Europea sull’operato di bigG in relazione al proprio sistema operativo mobile, conclusa lo scorso anno con una sanzione da 4,34 miliardi di euro (contro la quale è stato presentato ricorso). Al gruppo di Mountain View è stato imposto di offrire a chi è in possesso di un dispositivo Android la libertà di selezionare a quale servizio affidarsi per la ricerca delle informazioni online e a quale app per l’accesso al Web. Vediamo le opzioni proposte.
Motore di ricerca
- Google: riteniamo non ci sia bisogno di presentazioni;
- Qwant: lanciato nel 2013 da un’iniziativa francese, promette di non impiegare alcuno strumento per la profilazione degli utenti a fini di advertising;
- DuckDuckGo: il motore di ricerca attento alla privacy per eccellenza, che nonostante non possa insidiare il market share di bigG nell’ultimo periodo ha fatto registrare una crescita piuttosto significativa;
- Bing: è l’alternativa di Microsoft, lanciato un decennio fa dalle ceneri di Live Search, oggi profondamente integrata con l’ecosistema Windows;
- Ecosia: forse il meno conosciuto della cinquina, nasce nel 2009 in Germania con l’obiettivo di sostenere campagne ambientaliste, con l’80% dei ricavi destinato a progetti di riforestazione nel mondo.
Browser
- Chrome: il browser di Google, ormai quasi onnipresente e attuale leader del mercato;
- Firefox: l’alternativa di Mozilla, parecchio diffusa soprattutto in ambito desktop, ma che offre anche versioni mobile (prossimamente evolverà in Fenix);
- Puffin: l’app sfrutta la gestione delle interazioni con i siti passando dal cloud, ottimizzando le risorse scaricate e mantenendo a distanza le minacce della Rete;
- Opera: altro big del settore browser, disponibile anche in edizione mobile, curato dall’omonima software house norvegese;
- UC Browser: sviluppato dalla cinese UCWeb del gruppo Alibaba offre tecnologie basate sul cloud per abbattere il traffico dati generato ed è il quarto browser più usato al mondo, grazie soprattutto alla diffusione nei paesi asiatici.
Una volta di fronte ai ballot screen non bisogna far altro che selezionare l’opzione desiderata. Se l’app non è già installata basta un tap per scaricarla direttamente da Play Store. Altrimenti premendo “No grazie” tutto rimarrà come prima. Ad ogni modo, la scelta può essere modificata in qualsiasi momento accedendo alle “Impostazioni” di Android, selezionando “App e notifiche”, poi “Avanzate” e infine “App predefinite”.