Non c’è pace sul fronte “ballot screet”, il sistema ideato all’interno della controversia europea relativa al monopolio di Internet Explorer, raggiunto di fatto da Microsoft attraverso il collegamento del browser con il proprio sistema operativo.
Se in un primo momento , infatti, il meccanismo di scelta imposto dall’UE sembrava riaprire agli altri operatori del mercato la strada della competizione, non tutti i dubbi e le dispute sembrerebbero essere state fugate definitivamente: Opera afferma ora che in talune circostanze la scelta tra i diversi browser sarebbe oscurata da alcune configurazioni per le impostazioni di IE.
Opera spiega che, la prima volta che viene avviato IE, un piccolo wizard di setup permette di stabilire il motore di ricerca di default e altre opzioni (10 schermate massimo): tuttavia questo ritarderebbe la comparsa del ballot, che avviene sempre all’interno del browser di Microsoft.
Se è in IE che viene mostrata la finestra per scegliere il browser, ma al primo avvio parte prima il wizard di setup , la paura di Opera è che l’utente, superati i 10 click necessari alle impostazioni di IE, passi velocemente oltre al ballot, cui non verrebbe riconosciuta la giusta importanza.
Hakon Wium Lie, CTO di Opera, nn ha ancora fatto sapere se intende effettuare una protesta formale, tuttavia ha già informato sia l’UE che Microsoft dei propri dubbi.
Secondo Redmond, tuttavia, si tratterebbe di un caso limite dal momento che si presenta solo nel caso in cui IE viene aggiornato completamente in contemporanea all’istallazione della patch per il ballot screen. O nel caso degli utenti Windows 7. Oltretutto il problema sarebbe da ridimensionare dal momento che, se chiuso, il ballot screen viene solo rinviato ad una nuova sessione .
Claudio Tamburrino