Nella giornata di martedì 15 agosto, diversi possessori di una stampante 3D del marchio Bambu Lab hanno segnalato un’anomalia piuttosto bizzarra: i loro dispositivi hanno avviato processi di stampa in modo del tutto autonomo, senza ricevere alcun input diretto né richiesta. Fortunatamente non sono diventati senzienti, come vorrebbe il più tradizionale cliché della narrazione sci-fi, ma l’esito non è comunque stato piacevole.
Lo strano caso della stampante 3D di Bambu Lab che parte da sola
A spiegare l’accaduto è il produttore stesso, al termine di un’indagine condotta per far chiarezza sulla causa. Come si legge sulle pagine del blog ufficiale, si è trattato di un problema cloud, più nel dettaglio relativo al MQTT SDK, innescato da una disconnessione da timeout.
Per qualcuno, l’avvio della stampa non richiesta è avvenuto in piena notte, quando all’interno del dispositivo era presente un altro modello già terminato (messo in lavorazione prima di coricarsi). Il risultato? La rottura degli ugelli e di altre parti. Riportiamo di seguito in forma tradotta una testimonianza condivisa su Reddit.
Ho iniziato una stampa alle 23:00. Il time-lapse mostra la conclusione appena prima delle 02:00. Intorno alle 02:30, mentre stavo dormendo, la macchina si è avviata di nuovo da sola, con il modello precedente non ancora rimosso.
Bambu Lab (con sede a Shenzhen e Shanghai in China e ad Austin in Texas negli Stati Uniti), oltre a scusarsi con i suoi clienti per l’incidente, si è attivata per spedire le parti di ricambio a coloro che ne hanno fatto richiesta, inviando inoltre due bobine di filamento PLA extra. Poi, è intervenuta sul SDK relativo al proprio servizio cloud per evitare che la situazione possa ripetersi. Arriverà infine anche un aggiornamento firmware che impedirà l’avvio di un nuovo processo se quello precedente non è terminato in ogni sua fase e se il modello non è stato rimosso.