Sembra essere suonato il gong del match tra Banca d’Italia e Criptovalute. Infatti, proprio in occasione dell’assemblea annuale dell’ABI, a Roma, il Governatore Fabio Panetta ha espresso alcune valutazioni in merito al mercato crypto. Una spallata che sta facendo discutere i sostenitori del mondo degli asset digitali. Infatti, Panetta ha definito le criptovalute “prive di valore intrinseco” e incapaci di generare “flussi di reddito“.
Non sono poi mancate menzioni a evasione fiscale e riciclaggio, due problemi che invadono le cripto-attività, secondo il Governatore di Banca d’Italia. Un’idea sempre più diffusa a livello di istituzioni. In risposta, ci sono diversi exchange che dichiarano il contrario, stabilendo regole e comportamenti in armonia con le necessità normative europee e di ogni singolo Paese. Ecco cosa ha dichiarato Panetta nella giornata del 9 luglio:
Sono prive di valore intrinseco e non generano flussi di reddito. Sono create mediante procedure informatiche e non vi è alcun soggetto né attività reale o finanziaria che ne assicuri il valore. Sono talvolta scambiate su circuiti informali e opachi o su piattaforme non sottoposte ad adeguati controlli.
Banca Italia vs Criptovalute: nessuna caratteristica per svolgere funzioni di moneta
Panetta, Governatore di Banca d’Italia, ha poi dichiarato che le criptovalute non hanno le caratteristiche per svolgere le tre funzioni proprie di una moneta. Nello specifico si parla di mezzo di pagamento, riserva di valore e unità di conto. Inoltre, come anticipato, ha anche spiegato come questo mercato sia sfruttato da criminali ed evasori. Ecco cosa ha aggiunto durante l’assemblea:
Coloro che le detengono hanno l’obiettivo principale di rivenderle a prezzi maggiori e in alcuni casi quello di eludere le norme fiscali, di lotta al riciclaggio di denaro e di contrasto al finanziamento del terrorismo. In genere, queste cripto-attività rappresentano di fatto una scommessa, un contratto speculativo ad alto rischio, il cui valore è svincolato da fondamentali. Per questi motivi il loro valore registra fortissime oscillazioni. Com’è evidente, esse non hanno le caratteristiche per svolgere le tre funzioni proprie della moneta: mezzo di pagamento, riserva di valore e unità di conto.