Nel rispetto degli ambiziosi obiettivi fissati con l’Agenda Digitale del 2020, la Commissione Europea continua a monitorare lo stato di sviluppo delle connessioni a banda larga e ultralarga sul mercato comunitario: l’evoluzione del settore continua, dice la UE, ma i provider telematici non rispettano le promesse fatte ai clienti in quanto a performance della connessione.
Il primo studio di Bruxelles , infatti, riguarda la discrepanza tra la velocità di download dichiarata dall’ISP e la prestazioni effettive con cui l’utente si trova a dover fare i conti: in media, i clienti di broadband su linea fissa raggiungono solo il 75 per cento della velocità promessa, vale a dire lo stesso livello del 2013.
Nonostante gli investimenti sui network e la crescita della velocità di download medio dai 30 Mbps del 2013 ai 38 Mbps del 2015, lamenta la UE, la differenza tra le promesse dei provider e le prestazioni effettive è ancora notevole: le connessioni xDSL sono quelle con la minor velocità media (il 63,3 per cento di quella dichiarata), mentre le connessioni su cavo e fibra sono mediamente molto più vicine al livello dichiarato dall’ISP (86,5 per cento e 83 per cento).
Il lato positivo della velocità delle broadband europee, dice Bruxelles, è che nel confronto con gli USA il Vecchio Continente esce ancora vincitore; per gli utenti, invece, i diritti di rimborso già stabiliti dalle norme comunitarie verranno affiancati da nuove garanzie da qui all’aprile del 2016.
La situazione dei prezzi per la banda larga europea è presa in considerazione dal secondo studio rilasciato dalla Commissione , e in questo caso si parla di una riduzione dei costi delle connessioni del 12 per cento tra il 2012 e il 2015. Particolarmente forte è il declino nella categoria della banda ultralarga (30-100 Mbps), dice Bruxelles, mentre il prezzo può variare in maniera significativa (fino al 300 per cento in più) a seconda della zona di riferimento. Anche qui, la UE si conferma essere più economica per la banda larga superiore ai 12Mbps; Corea del Sud e Giappone sono invece più convenienti al di sopra dei 30Mbps.
Lo studio sulla copertura della banda larga, infine, sostiene che il 99,4 per cento delle abitazioni europee aveva l’accesso ad almeno una forma di connettività broadband (fissa o mobile) alla fine del 2014. Le linee mobile 4G sono cresciute dal 59 per cento del 2013 al 79,4 per cento del 2014, mentre l’accesso alle reti di nuova generazione (NGA) con velocità superiori ai 30Mbps è disponibile al 68,1 per cento delle abitazioni – un incremento contenuto rispetto al 61,9 per cento di un anno fa.
E l’Italia? Nel Belpaese si continua ad aspettare l’ intervento dei fondi pubblici per rafforzare i segnali positivi su diffusione e copertura delle linee ultra-broadband.