Bolzano – L’Alto Adige potrà beneficiare del finanziamento pubblico previsto dallo Stato Italiano per dotarsi di connettività broad band e abbattere le barriere del digital divide. Il via libera è arrivato dalla Commissione Europea, che ha dato il proprio benestare al sostegno pubblico finalizzato a broadbandizzare la montuosa provincia di Bolzano.
La sovvenzione autorizzata ammonta a 7 milioni di euro. “La Commissione – si legge in una nota – reputa l’aiuto pubblico giustificato, tenuto conto dei benefici che offre ai consumatori e delle garanzie poste in essere per salvaguardare la concorrenza. Il provvedimento va a completare un aiuto precedente, pari a 6,9 milioni di euro, volto a sostenere l’offerta di servizi a banda larga in Alto Adige, aiuto che la Commissione aveva autorizzato il 10 ottobre 2007″.
L’intervento previsto dal Governo italiano è ritenuto conforme alla normativa dell’Unione sugli aiuti di Stato, che – osserva la Commissione – consente di erogare aiuti per agevolare lo sviluppo di determinate attività o zone economiche qualora gli interventi non alterino le condizioni degli scambi fra Stati membri in misura contraria al comune interesse (art. 87, par. 3, let. c) del trattato CE). “Inoltre – precisa il comunicato – il regime è conforme alla politica della Commissione per promuovere la diffusione dei servizi a banda larga presso tutti i cittadini europei, a prezzi competitivi”.
Il commissario Neelie Kroes ha commentato: “L’Alto Adige è una provincia incantevole, ma montuosa. Sono lieta che i cittadini europei che vivono o viaggiano in quelle zone possano essere in grado di godere di servizi di comunicazione avanzati, in condizioni analoghe a quelle di cui possono disporre le aree urbane in Italia o nel resto dell’Unione”. Il provvedimento finalizzato ad offrire la banda larga nelle zone rurali del SudTirolo, precisa la Commissione, “non attrae operatori commerciali, in quanto la scarsa densità di popolazione non permette un numero di abbonati alla rete sufficienti per ripagare il loro investimento”, ma “la misura di aiuto offrirà incentivi agli operatori affinché siano in grado di offrire tali servizi a prezzi accessibili nelle zone della provincia che attualmente ne sono prive”.
La Commissione ritiene che l’intervento possa offrire “salvaguardie sufficienti” affinché il sostegno dello Stato si limiti allo stretto necessario per attirare gli operatori, anche in virtù della gara pubblica di appalto per la selezione dell’operatore di rete.
Pur nella limitatezza strutturale del mercato che si verrà a creare ci sarà spazio per la competitività: “Un accesso all’ingrosso aperto e non discriminante – considera la Commissione – permetterà a vari provider di fornire un’offerta competitiva di servizi sulla nuova rete”; inoltre “gli effetti positivi dell’investimento prospettato risulterebbero preponderanti rispetto a possibili distorsioni di concorrenza che potrebbero derivarne”.
Dario Bonacina