Tra un rilancio e l’altro delle promesse di copertura dell’Italia con banda ultralarga, spunta l’ennesima mappatura per capire dove orientare i prossimi investimenti. Si tratta chiaramente di un passaggio virtuoso per fare il punto sulla situazione e calibrare gli interventi, ma per quell’Italia di provincia o di periferia che ancora resta tagliata fuori dalle opportunità non può certo mancare il disappunto per promesse e ritardi che si sovrappongono cronicamente a promesse e ritardi del passato in una sempiterna stratificazione di “faremo”.
Banda Larga, nuova mappatura Infratel
L’aggiornamento è stato annunciato dal ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale: su incarico del Comitato per la Transizione Digitale, Infratel dovrà dare il via a questa attività per monitorare l’andamento della copertura nazionale secondo quello che era il “Piano Aree Bianche” datato 2016. Di qui è partita la consultazione degli operatori, attiva dal 13 ottobre fino al 15 novembre prossimo:
Con la nuova mappatura si vogliono individuare le aree rimaste fuori dall’intervento pubblico avviato nel 2016 e che non sono state ancora raggiunte, né lo saranno nei prossimi 5 anni, da investimenti privati idonei a garantire una velocità di connessione in download di almeno 300 Mbit/s nell’ora di picco del traffico.
Le aree che risulteranno scoperte saranno oggetto di intervento pubblico “volto a garantire la velocità ad almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload, a completamento del Piano Italia a 1 Giga“. Una sorta di mappatura degli ultimi, insomma, per riallineare il territorio agli obiettivi posti dall’Unione Europea.
Non sono certo pochi i comuni italiani che hanno aderito con entusiasmo ai progetti per la Banda Ultra Larga e che hanno firmato rapidamente la convenzione che avrebbe consentito immediati scavi per sollecite installazioni. A questa sollecitudine troppo spesso non ha però fatto seguito alcun investimento sul territorio da parte degli operatori, OpenFiber è rimasto una promessa pendente ed ora si assiste all’ennesimo monitoraggio chiedendosi in quale elenco si andrà a ricadere per il prossimo “faremo”.