A Palazzo Chigi si è tenuta oggi la seconda riunione del Comitato interministeriale per la transizione digitale presieduta dal Sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti. Durante l’incontro è stata presentata la proposta di revisione della Strategia italiana per la banda ultralarga. Altri argomenti all’ordine del giorno erano l’interoperabilità delle Pubbliche Amministrazioni, il sistema di identità digitale, il Fascicolo Sanitario Elettronico e l’intelligenza artificiale.
Nuova strategia per la banda ultralarga
L’attuale Strategia italiana per la banda ultralarga “Verso la Gigabit Society”, approvata il 25 maggio 2021, prevede sette interventi. Due erano stati avviati con la precedente strategia del 2015 (piano Aree bianche e piano Voucher), mentre gli altri cinque sono i piani Italia 1 Giga, Italia 5G, Scuole connesse, Sanità connessa e Isole minori. I lavori sono stati già avviati dalle aziende vincitrici dei rispettivi bandi.
Durante il primo incontro di aprile, il Sottosegretario Butti aveva evidenziato le criticità dei piani in corso, suggerendo interventi correttivi per completare i progetti nei tempi previsti. Un gruppo di lavoro interministeriale hanno quindi elaborato una proposta di revisione della strategia.
La nuova strategia prevede quattro aree di intervento con 25 iniziative complessive e investimenti per circa 2,8 miliardi di euro. L’obiettivo della revisione, che dovrà essere approvata dal Consiglio dei Ministri e dalla Commissione europea, è assicurare la copertura del Paese con reti fisse e mobili di ultima generazione, estendere la copertura della rete mobile 5G all’intero territorio nazionale, sostenere l’adozione dei servizi della rete fissa ad altissima capacità e favorire la creazione di una rete di Edge Cloud Computing per garantire la qualità dei servizi e consentire risparmi per gli operatori.
Per quanto riguarda l’identità digitale è stato presentato il cronoprogramma per avviare la convergenza delle soluzioni italiane verso il wallet compatibile con l’identità digitale europea. Come si ricorderà, l’intenzione del governo Meloni è fornire ai cittadini un’identità digitale pubblica, a differenza dello SPID.
Durante la riunione è stato affrontato anche il tema dell’interoperabilità, ovvero dello scambio delle informazioni tra Pubbliche Amministrazioni tramite la Piattaforma Digitale Nazionale Dati. Da oggi è pienamente operativo l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali che consente di registrare un indirizzo PEC al quale verranno inviati i documenti della PA.
Il Sottosegretario Butti ha illustrato anche il percorso normativo in corso per l’attuazione del Fascicolo Sanitario Digitale e gli interventi necessari per favorire l’adozione dell’intelligenza artificiale nella PA.