Bard: le conversazioni online sono indicizzate da Google

Bard: le conversazioni online sono indicizzate da Google

Le conversazioni con Bard non sono protette da Google, che le indicizza e le rende accessibili a chiunque faccia una ricerca su Internet.
Bard: le conversazioni online sono indicizzate da Google
Le conversazioni con Bard non sono protette da Google, che le indicizza e le rende accessibili a chiunque faccia una ricerca su Internet.

Le conversazioni su Bard non sono così private come si potrebbe pensare. Alcuni internauti, infatti, hanno scoperto che le discussioni sono indicizzate da Google e basta una semplice ricerca su Internet per accedere a scambi che invece dovrebbero essere riservati. Questo comporta un rischio per la privacy degli utenti, che devono stare attenti a ciò che dicono al chatbot.

Big G sta continuando a sviluppare Google Bard con l’obiettivo di competere con ChatGPT. La sua intelligenza artificiale riceve aggiornamenti regolari che ne aumentano la potenza. Tuttavia, c’è un problema di privacy che riguarda tutti gli utenti di Bard:il chatbot, infatti, conserva tutti gli scambi senza crittografia. Ciò significa che tali conversazioni possono essere accessibili a chiunque attraverso una semplice ricerca su Google.

Bard ha una serie di funzioni, una delle quali consente di creare un link pubblico se si desidera condividere le conversazioni con altre persone. Tuttavia, è stata individuata una falla nel modo in cui Google visualizza le discussioni condivise. Tutte o alcune delle discussioni con il chatbot AI possono essere facilmente trovate nel motore di ricerca.

Come mai? Semplice! Perché l’azienda di Mountain View indicizza questi scambi. Per accedervi, basta cercare “site:https://bard.google.com/share” su Google.

Come si può evitare che le conversazioni private vengano divulgate?

Per evitare che le proprie conversazioni private finiscano su Google, è sufficiente eliminare i link di condivisione generati dai tuoi link pubblici, disponibili nell’icona dell’ingranaggio del chatbot.

Una raccomandazione importante che merita di essere ribadita è la necessità di evitare di condividere informazioni sensibili o riservate con l’agente conversazionale sviluppato da Mountain View. L’intelligenza artificiale si trova ancora in una fase embrionale e molte aree di questa tecnologia, su cui sia Google che Microsoft stanno facendo investimenti significativi, rimangono ancora oscure.

Inoltre, è interessante notare che Microsoft sta persino assumendo un esperto di nucleare per migliorare la propria piattaforma, il che dimostra quanto sia cruciale per le aziende affrontare le sfide e le incertezze associate alla creazione di un’intelligenza artificiale avanzata.

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Pubblicato il
28 set 2023
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