Barnes&Noble (B&N) interviene contro Microsoft nelle vicende brevettuali che la vedono protagonista con sullo sfondo il sistema operativo mobile di Google Android.
Microsoft aveva chiesto a B&N di sottoscrivere una licenza e di pagare le royalty per cinque suoi brevetti che riteneva violati nei dispositivi Android-based Nook e Nook Color. E al rifiuto del rivenditore è ricorsa in tribunale.
L’accusa con cui ribatte ora B&N è la stessa già lanciata da Mountain View nei confronti di Microsoft: con la sua strategia brevettuale starebbe ostacolando la competizione nel mercato dei dispositivi mobile .
Ma B&N non si è limitata ad esprimere le sue critiche a parole e si è rivolta al Dipartimento di Giustizia (DoJ), cui ha chiesto di investigare sulla vicenda.
B&N ha scritto a Gene Kimmelman, consigliere alla competizione del DoJ e nella lettera ha dichiarato che Redmond attraverso le sue richieste di royalty cercherebbe di “alzare i costi dei rivali per minare la competizione”. In questo modo ostacolerebbe anche l’innovazione del settore e cercherebbe di difendere il suo monopolio nel settore dei sistemi operativi .
L’accusa della libreria va nel dettaglio: le royalty richieste da Microsoft per le tecnologie che ritiene impiegate sarebbero addirittura pari o superiori a quelle da lei stessa richieste per l’utilizzo del suo intero sistema operativo Windows Phone.
Dal momento che tali brevetti coprono secondo B&N solo elementi “non essenziali di design” dell’interfaccia utente Android, quanto richiesto da Microsoft sarebbe non proporzionale. Oppure Redmond valuterebbe ben poco il suo stesso sistema operativo.
Microsoft ha poi acquistato altri brevetti in collaborazione con Apple e con accordi specifici con Nokia e MOSAID, fattore che aumenta il rischio e la possibilità di ulteriori comportamenti simili, che hanno già spinto numerosi produttori hardware legato ad Android a concedere accordi di licenza.
Nella guerra con al centro Android, dunque, si ricompatta il fronte anti-Microsoft: oltre a B&N anche Google risponde a testa alta e ribadisce l’ intenzione di voler offrire supporto a tutte le aziende hardware che impiegano il suo sistema operativo mobile : supporto che assumerà la forma di scambio di informazioni, accesso ai brevetti Google e consulenza tecnica.
Claudio Tamburrino