Un nuovo metodo di costruzione delle batterie al litio consentirà non solo di prolungarne la durata di circa il 30 per cento e di aumentarne la capacità, ma di ridurne nel contempo la pericolosità: questo il risultato a cui è giunto l’ Argonne National Laboratory .
Più in dettaglio, i ricercatori sono riusciti a migliorare le prestazioni degli elettrodi positivi, incrementando la stabilità chimica e strutturale dei materiali già impiegati nelle comuni batterie per laptop.
Nei modelli convenzionali che impiegano elettrodi all’ossido di cobalto – spiega Technology Review – un piccolo aumento di temperatura causato da sovraccarico o da brevi cortocircuiti può rapidamente far salire la temperatura all’interno della cella e, in alcuni casi, provocare combustione. Ciò accade perché con il surriscaldamento l’ossido di cobalto genera ossigeno, che reagisce con il solvente contenuto nell’elettrolita della cella e genera altro calore, alimentando la reazione.
La soluzione individuata dai ricercatori consiste nel sostituire l’ossido di cobalto con ossido di manganese – chimicamente molto più stabile – e nel creare elettrodi con nuovi ossidi metallici che formano materiali compositi praticamente inattivi, dunque in grado di durare più a lungo.
Gary Henriksen, che amministra la ricerca del laboratorio nel settore, spiega che la struttura ha ormai affidato al produttore nipponico Toda Kogyo la prevista realizzazione dei nuovi materiali necessari, in quanto unico fornitore in grado di costruire fino a 30 milioni di batterie ogni anno .
Secondo i ricercatori, con queste tecniche si potrà giungere a oltre 1500 cicli di carica , senza alcuna apprezzabile perdita di capacità. Non solo: la diversa costituzione degli elettrodi porterebbe, grazie al loro differente comportamento, ad un incremento di capacità tra il 20 e il 30 per cento .
Marco Valerio Principato