Ieri le celebrazioni per i 100 anni dell’Armistizio che l’11 novembre 1918 ha posto fine alla prima guerra mondiale, portando pochi mesi dopo alla firma del Trattato di Versailles. Un accordo che ha sancito la conclusione del conflitto definendo nuovi equilibri in Europa e non solo. Un evento ricordato a un secolo esatto di distanza anche nel mondo del gaming, a dimostrazione di quanto il prodotto videoludico possa talvolta costituire uno stumento formativo e di sensibilizzazione per le nuove generazioni, con buona pace di chi per preconcetto e pregiudizio sostiene a priori il contrario.
Battlefield 1 si ferma per l’Armistizio
Nell’esatto orario dell’Armistizio i giocatori dello sparatutto Battlefield 1 si sono fermati per onorare la ricorrenza, cessando il fuoco per un periodo complessivo pari a due minuti. 120 secondi nei quali la pioggia di colpi che solitamente le fazioni rivali si scambiano sui server si è calmata. C’è purtroppo stato chi, approfittando della situazione, non ha saputo resistere alla tentazione di mettere a segno il più semplice dei kill, macchiando così almeno in parte il nobile esito dell’iniziativa. A spezzare la tregua il pilota di un aeroplano a cui è probabilmente sfuggita la natura dello sforzo collettivo, subito seguito da un soldato che a tradimento ha affondato il proprio coltello nella schiena del nemico (salvo poi scusarsi su Reddit). Il risultato nel video in streaming di seguito, registrato e condiviso da Jan David Hassel del team DICE, la software house al lavoro sulla serie.
This is the 100 Year Anniversary of the End of WW1. On the 11th Hour we stopped fighting. from r/Battlefield
Lodevole inno alla pace da parte di uno dei titoli più celebri tra quelli che proprio sul conflitto basato il loro successo oppure azzeccata strategia di marketing? Dopotutto, il successore Battlefield V arriverà sul mercato nei prossimi giorni. Il dubbio è legittimo.
BF1 e la prima guerra mondiale
Il fatto che sia stato scelto Battlefield 1 come titolo in cui dar vita alla celebrazione non è frutto del caso. L’intera campagna del gioco e le sue componenti multiplayer sono ambientate proprio ai tempi della prima guerra mondiale. Una riproduzione virtuale che all’epoca del debutto (autunno 2016) ha innescato qualche polemica legata al nostro paese: l’Associazione Nazionale Alpini ha assunto una posizione critica nei confronti della decisione di ricreare una delle battaglie sul Monte Grappa che nelle ultime fasi del conflitto provocarono la morte di decine di migliaia di soldati.
Così un esponente dell’associazione definiva il lavoro svolto dalla software house, etichettandolo come irrispettoso per la memoria del territorio interessato dalla Grande Guerra e per le famiglie colpite.
Un vero e proprio sacrilegio, perché solo chi non ama e non conosce il Grappa può ideare un videogioco di questo tipo, che è una mancanza di rispetto nei confronti di un territorio che ha visto morire decine di migliaia di giovani per difendere la patria.