Londra – Un archivio di video, audio e fotografie da poter utilizzare con fantasia – no, niente reti P2P, almeno per questa volta. Si tratta di Creative Archive Licence Group (CALG), l’ultima iniziativa nata dalla poliedrica BBC , emittente pubblica del Regno Unito. In collaborazione con il British Film Institute , la BBC ha ancora di più aperto il proprio archivio audiovisivo . La mediateca sarà consultabile ed utilizzabile da tutti gli abbonati dotati di computer ed Internet.
Unica nota dolente: l’archivio potrà essere raggiunto soltanto da IP appartenenti allo stato britannico. Basterà questa semplice barriera a fermare i più avidi cacciatori di informazioni?
Il progetto è ancora in fase di sperimentazione e per il momento si basa su un centinaio di videoclip liberamente utilizzabili per creare nuove composizioni . Con il tempo, garantisce l’amministratore Paul Gerhardt, sempre più contenuti popoleranno il già ricco archivio. Il tutto si incastra a perfezione con i recenti sviluppi dei servizi interattivi e digitali offerti da BBC. A differenza dello standard digitale terrestre, l’era digitale della TV pubblica del Regno Unito sembra preferire Internet ed informatica rispetto a televisione e telecomando.
I vari frammenti videografici, indicizzati secondo la tipologia, sono già disponibili per il download. Ma attenzione: i file, disponibili in svariati formati, saranno dotati di sistemi DRM per evitare che i non abbonati possano metterci le mani sopra. “Abbiamo optato per un tipo di tecnologia DRM che eviti la diffusione dei file al di fuori dei circuiti autorizzati”, sostengono i responsabili. Se utilizzato abusivamente, il materiale proveniente da BBC sarà comunque rintracciabile “utilizzando una speciale tecnologia brevettata”: purtroppo non sono state rese note ulteriori specifiche riguardo questo metodo.
Ma BBC intende anche coinvolgere i propri abbonati, puntando sulla loro capacità di creare ed inventare. Qualcosa inizia già a muoversi: una competizione indetta da BBC Radio1 selezionerà e trasmetterà il miglior videoclip musicale creato dagli ascoltatori. Andy Parfitt, ideatore dell’originalissima gara, scommette che “la creatività dell’audience non è da sottovalutare, ed insieme riusciremo a creare ottimo materiale”.
Aprire gli archivi per creare, ma anche per condividere: tutti i contenuti CALG vengono rilasciati nel rispetto di una speciale licenza creativa , che ricorda da vicino la licenza Creative Commons : la differenza sostanziale è che le cosiddette “opere derivate” dovranno mantenersi nell’orbita dell’universo non profit . Le produzioni nate dalla ricombinazione dei documenti d’archivio, secondo i programmi di Gerhardt, potranno essere utilizzate sia in ambito didattico che divulgativo.
È in arrivo l’era della TV pubblica partecipativa ? Se così fosse, tutto questo nascerà dalla Gran Bretagna: ed Internet sembra calzare a pennello in questo nuovo ruolo per l’onnipresente “scatola parlante”.
Tommaso Lombardi