La BBC aveva invocato – per conto terzi – l’ implementazione obbligatoria della protezione dei contenuti in broadcasting su rete digitale, ma l’ Office of Communication (OfCom) britannico ha ricevuto dai cittadini una risposta decisamente poco positiva sull’argomento: rispedendo al mittente la questione e ritardando – forse fatalmente – la concretizzazione dei sogni di DRM dell’industria dei contenuti che opera in UK.
In questa partita la BBC si è presentata nelle vesti di semplice “portavoce” delle preoccupazioni dei produttori in merito alla pirateria, ma è indubbio che la prima a uscire sconfitta dalla partita sia proprio la TV di stato inglese.
Nella risposta scritta alle raccomandazioni dell’emittente, l’OfCom ha fatto sentire tutto il peso delle reazioni negative dei teleutenti – che hanno bersagliato di critiche la proposta nell’arco delle due settimane di consultazione pubblica decisa dall’autorità – ripassando la palla alla BBC e chiedendo ulteriori spiegazioni in merito.
Ofcom vorrebbe sapere in particolare per quale ipotetico motivo la paventata cifratura-compressione del segnale digitale dovrebbe garantire un beneficio ai consumatori di Sua Maestà, e come la BBC intenda “affrontare i potenziali svantaggi per cittadini e consumatori”.
A questo punto però la partita si gioca su tempi ristretti, perché i produttori di ricevitori e PVR vari hanno fretta di inondare il mercato dei loro prodotti in tempo per la prossima accensione delle trasmissioni a 720p (1280×720 pixel con rapporto dello schermo a 16:9) di Freeview HD : il servizio messo in piedi da BBC, ITV1, Channel 4 e Sky sul digitale terrestre inglese.
Alfonso Maruccia