Passano gli anni, 25 per l’esattezza , ma i sogni proibiti degli studenti liceali statunitensi non cambiano : penetrare nei computer della scuola e cambiare i propri voti . L’hanno fatto quattro studenti texani, che sono stati scoperti e ora rischiano fino a 20 anni di prigione a testa. Nel frattempo, la scuola ha già provveduto a comminargli una non meglio precisata misura disciplinare.
I quattro, secondo quanto raccontato dall’autorità scolastica del Fort Bend Independent School District ( FBISD ), avrebbero trovato il modo di modificare le votazioni finali di almeno 60 alunni del liceo che frequentano, la Hightower High School . In tutti i casi hanno provveduto ad alzare i punteggi ottenuti nelle valutazioni dei test, ma non è chiaro se in qualche caso abbiano anche abbassato i voti di qualcuno, anche solo per divertimento.
La scoperta è avvenuta dopo che i dipendenti del distretto scolastico avevano notato una serie di cambiamenti nei dati presenti sui computer di almeno quattro differenti istituti: in alcuni casi erano addirittura stati cancellati dei documenti. A quanto pare, i quattro aspiranti hacker non si erano mossi con particolare circospezione : questo è bastato per mettere gli investigatori – ai quali si era rivolta la scuola – sulle loro tracce, per identificarli ed avviare un’indagine formale sul loro conto.
Per rimediare alla malefatta, ora tutte le scuole del distretto saranno costrette a rivedere l’intera mole dei test di fine anno : secondo la portavoce Mary Ann Simpson è questo l’unico modo per garantire la correttezza delle votazioni. Si tratta di un dato particolarmente importante nella carriera di uno studente statunitense, poiché può anche influire sulla carriera universitaria e lavorativa.
La revisione delle votazioni, tuttavia, comporta un aggravio economico: la stima dei danni si aggira sui 190mila dollari (poco più di 120mila euro), e questo trasforma la bravata dei quattro in un reato di secondo grado. La legge del Texas in questo caso prevede pene fino a 20 anni di reclusione, ma poiché tre dei quattro indagati sono ancora minorenni la scuola potrebbe anche decidere di non procedere nei loro confronti. Nel caso peggiore, comunque, ai quattro toccherebbero pene ben più severe dei due studenti bolognesi che avevano tentato di conoscere in anticipo le soluzioni del compito in classe.
I dirigenti scolastici si sono riservati la possibilità di decidere sulla sorte dei quattro al termine della indagine della polizia. Nel frattempo hanno avviato una revisione interna delle policy di sicurezza per evitare che fatti del genere possano ripetersi.
Luca Annunziata