Il 20 maggio è stata celebrata la giornata internazionale delle api, un appuntamento organizzato per ricordare che un numero crescente di specie di impollinatori è sull’orlo dell’estinzione. A causare il fenomeno, le stesse cause che stanno minacciando la biodiversità nel suo complesso: distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat, inquinamento, cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive, parassiti e patogeni. Tra le iniziative di salvaguardia messe in campo, una prende il nome di BeeNFT ed è tutta italiana.
La prima collezione conta dieci pezzi tutti differenti, con due “special” e la rappresentazione di diversi umani che si sostituiscono alle api, provando a rispondere alle domande
Cosa accadrebbe in un mondo senza api?eSaremmo in grado di sostituirle?
Un NFT italiano a supporto di api e apicoltori: BeeNFT
Come si può intuire già dal nome, fa leva sull’interesse che in questo momento circonda l’ambito dei Non-Fungible Token. Concretamente, permette di acquistare il certificato di proprietà e di autenticità, registrato su blockchain, di un’opera digitale creata dall’artista abruzzese Pierpaolo Barnabei (in arte FRUTTI). Dove? Sui marketplace di OpenSea e Rarible. Questo il commento di Giuseppe Recchia co-founder di Blumuulab, società della provincia di Teramo che ha lanciato il progetto.
Siamo convinti del futuro degli NFT, soprattutto se visti nella prospettiva Utility ovvero token digitali che nascono con l’obiettivo di avvicinare gli utenti a un progetto artistico, musicale o, come nel caso specifico, in ottica green, con dei benefit connessi in maniera intrinseca. Il vantaggio per l’acquirente è di accedere a servizi esclusivi, entrando a far parte di un vero e proprio club.
Una volta acquistato l’NFT, con la registrazione sul sito beenft.co si ottiene il certificato di adozione di un alveare a cui attribuire un nome a scelta. Alla fine della stagione apistica si riceveranno inoltre miele, polline e pappa reale.
Il primo apicoltore coinvolto nel progetto è l’azienda agricola Apicoltura del Brenta. Chiudiamo con le parole del titolare Diego Gottardi.
Abbiamo immediatamente e con entusiasmo aderito all’iniziativa, anche perché già appassionati del mondo blockchain e delle nuove tecnologie. L’apicoltura è un’arte antica, ma riteniamo che aprirci alle nuove tecnologie sia fondamentale per far conoscere il lavoro che facciamo tutti i giorni.