Dopo anni di attesa è finalmente operativo il network Beidou , alternativa per la navigazione e il positioning satellitari realizzato dalla Cina con ambizioni globali. Beidou si pone come sostituto cinese alla rete statunitense GPS, ma al momento è in grado di servire bisogni esclusivamente regionali.
L’operatività della seconda generazione del network Beidou è stata annunciata con comprensibile fanfara dalle autorità di Pechino, fase intermedia di un cammino iniziato nel 2000 con il primo “demo” del network satellitare e che ora è in grado di fornire servizi di geolocalizzazione “accurati” e impermeabili alle avverse condizioni ambientali a una regione che comprende Cina, Asia e Australia.
Al momento il network si compone di 10 satelliti in piena operatività, la “base” del sistema Beidou che col tempo si estenderà fino a raggiungere la capacità di una copertura globale entro il 2020. A quel punto il network offrirà i propri servizi agli utenti dell’intero Pianeta con tanto di messaggi testuali gratuiti (SMS) per i dispositivi che saranno in grado di utilizzarlo.
La Cina entra dunque a pieno titolo nel mercato della geolocalizzazione, sfidando lo storico e malandato GPS ma anche le new entry europea ( Galileo ) e russa. Gli americani, neanche a dirlo, sarebbero impensieriti: fonti non confermate parlano di membri del Pentagono estremamente preoccupati per la sicurezza dei satelliti GPS e di future “guerre stellari” all’orizzonte tra Nordamerica e Asia.
Alfonso Maruccia