Il Santo Padre mette in guardia i giovani: i mezzi di comunicazione e Internet danno spazio a violenza e intolleranza, sminuiscono l’intensità e il significato di valori e disvalori, banalizzano la realtà.
Benedetto XVI si è così rivolto alla folla di papaboys che affollavano il molo di Barangaroo, nei dintorni di Sidney, per partecipare alle manifestazioni in programma per la celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù. La virtualità, spiega il papa nel discorso rivolto ai giovani, è spesso veicolo dell'”esaltazione della violenza” e del “degrado sessuale”, che vengono “presentati spesso dalla televisione e da internet come divertimento”.
Ai giovani, ai quali già spedisce SMS, con l’intercessione di Telstra, il Pontefice spiega di non comprendere come gli spettatori possano tollerare questa esibizione di tragedie: “Mi domando – si chiede Ratzinger – come potrebbe uno che fosse posto faccia a faccia con persone che soffrono realmente violenza e sfruttamento sessuale spiegare che queste tragedie, riprodotte in forma virtuale, sono da considerare semplicemente come divertimento “.
Questa trasformazione in intrattenimento su Internet e in televisione di drammi come l’abuso di alcol o di droghe è un “veleno che minaccia di corrodere ciò che è buono, riplasmare ciò che siamo e distorcere lo scopo per il quale siamo stati creati”. ( G.B. )