Berners-Lee: conoscenza è condivisione

Berners-Lee: conoscenza è condivisione

il padre del web contro i social network come compartimenti stagni. Contenuti e informazioni dovrebbero circolare liberamente, rilasciati dai governi del pianeta per migliorare il mondo
il padre del web contro i social network come compartimenti stagni. Contenuti e informazioni dovrebbero circolare liberamente, rilasciati dai governi del pianeta per migliorare il mondo

Intervenuto all’ultima edizione del World Economic Forum di Davos, l’inventore del Web, Tim Berners-Lee, ha lanciato il suo personale appello per una maggiore condivisione delle informazioni online. Dalle grandi reti sociali ai governi planetari, una mole enorme di contenuti e dati personali dovrebbe tornare sotto il controllo degli utenti , così come avveniva nella prima era dell’innovazione informatica.

“Gli utenti caricano le loro fotografie su Flickr. La cosa più semplice del mondo, penserete, sarebbe condividerle con gli amici di Facebook o i colleghi su LinkedIn – ha spiegato Berners-Lee – Ma non possono farlo, perché questi social network sono come un silo”. Nel suo discorso in Svizzera, ha incitato i governi del mondo a rilasciare una quantità maggiore di informazioni nel rispetto delle esigenze di sicurezza nazionale .

Verrebbe così generato “un grande beneficio ad un prezzo molto limitato”, nel momento in cui le singole autorità nazionali decidano di rilasciare informazioni per migliorare la sanità pubblica e la partecipazione democratica, fornendo dati essenziali per la crescita delle aziende . Una maggiore libertà della conoscenza umana, che dovrebbe abbracciare anche la diffusione di brani musicali e paper accademici.

Qui, un ricordo inevitabile del compianto Aaron Swartz, con tanto di monito ai legislatori statunitensi (e non solo): l’accesso all’informazione non deve necessariamente essere considerato come un crimine . “Aaron era un hacker nel senso buono del termine – ha continuato Berners-Lee – Ha sfruttato le sue capacità nel tentativo di arrivare ad un punto. Era una persona incredibilmente etica che ha pensato tantissimo a cosa fosse giusto”. 

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Pubblicato il
28 gen 2013
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