Roma – Costi di disattivazione , cambi tariffari forzati e novità negli addebiti : dopo l’abolizione dei costi di ricarica sui cellulari, gli operatori di telefonia sono in movimento con effetti che non piacciono ai consumatori e di cui ieri il ministro Bersani ha preso ufficialmente atto.
Il responsabile del dicastero dello Sviluppo economico, intervenuto alla Camera durante il question time , ha confermato di aver ricevuto numerose segnalazioni di novità tariffarie e contrattuali che non sembrano in linea con lo spirito del decreto sulle liberalizzazioni e che sono quindi state girate dal Governo all’ Autorità TLC .
“Confermo – ha dichiarato – che ci giungono segnalazioni da parte dei consumatori relativi, ad esempio, all’inserimento nei contratti di telefonia fissa e di Internet di corrispettivi fissi in caso di recesso o di trasferimenti onerosi per i consumatori, in contrasto con la normativa che prevede l’esercizio di queste possibilità senza spese che non siano giustificate da costi reali e da esigenze tecniche”.
“Noi – ha spiegato – abbiamo inoltrato queste segnalazioni all’Autorità per le Comunicazioni e questo vale anche per le segnalazioni che ci sono giunte sulla modifica unilaterale di piani tariffari o su singole voci di costi degli operatori telefonici”.
“Il Governo – ha anche precisato – non fissa prezzi o tariffe. Non tocca a lui in un mercato libero. Il Governo fa la sua parte perché il consumatore paghi solo quello che consuma in condizioni di trasparenza e concorrenza e perché non vi siano penali improprie o non giustificate che gli impediscano di muoversi da un’offerta all’altra. Perché pensiamo che questi meccanismi di trasparenza e concorrenza portano in ogni caso un vantaggio al consumatore”.