BEUC, organizzazione che raggruppa 46 associazioni dei consumatori di 32 paesi europei, ha presentato una denuncia contro Google per violazione del GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati). L’azienda di Mountain View avrebbe realizzato una procedura ingannevole e poco trasparente per la registrazione dell’account usato per accedere ai suoi servizi. Invece di rispettare i concetti di privacy by design e privacy by default, Google avrebbe “indirizzato gli utenti verso il suo sistema di sorveglianza“.
Google non rispetta il GDPR
Gli utenti possono decidere volontariamente di creare un account Google, ma per utilizzare alcuni prodotti e servizi è obbligatorio (ad esempio per scaricare le app dal Play Store con uno smartphone Android). Durante la configurazione iniziale è possibile scegliere tra le personalizzazione rapida e quella manuale. Nel primo caso è sufficiente un solo clic per attivare le funzioni di “sorveglianza”: attività web e app, cronologia di YouTube e personalizzazione degli annunci pubblicitari.
Se invece l’utente sceglie la seconda opzione, Google permette di disattivare le varie attività, ma sono necessari cinque passi e dieci clic. Non esiste un’opzione che consente di disattivare tutto con un solo clic, come avviene per l’attivazione. Questa pratica è detta “dark pattern“.
L’organizzazione evidenzia inoltre che le informazioni sono incomplete e ingannevoli. Il trattamento dei dati non è trasparente, quindi gli utenti non conoscono come vengono utilizzati. Per quanto detto, Google non rispetta il regolamento sulla protezione dei dati.
Un portavoce dell’azienda ha dichiarato che le varie opzioni sono indicate in modo chiaro e facilmente comprensibili. Al momento, l’unico modo per proteggere la privacy online è usare una VPN.