Roma – Nei giorni del Webb.it di Padova, in particolare nella notte tra il 7 e l’8 maggio, un gruppetto di contestatori ha inscenato una curiosa manifestazione di dissenso contro le tecnologie del Digital Rights Management (DRM), ossia quell’universo di sistemi, software e quant’altro realizzato per consentire ai produttori di contenuti di esercitare un controllo sulle opere nell’era digitale.
A proporre ed attuare l’evento di contestazione sono stati alcuni sostenitori del cosiddetto software libero che hanno preso di mira l’avversario numero uno dell’open source, Microsoft, più in generale attaccando il DRM considerato, si legge in una nota, “pericoloso perché mira a controllare il comportamento degli utenti di internet e di fatto a limitare la libertà di tutti”.
In una pagina satirica messa online dai contestatori nelle scorse ore si dà conto di quanto accaduto nella manifestazione intitolata “Analog Restriction Management against Digital Restriction Management” .
In particolare, come si può vedere dalla foto qui riprodotta, la manifestazione si è basata sulla trasposizione analogica di quelli che i contestatori considerano gli effetti del DRM, vale a dire l’accesso difficoltoso se non impossibile a contenuti ai quali si ha diritto: in questo caso un set di bicchieri di carta riempiti di acqua ed altro impedivano l’accesso allo stand “di una nota multinazionale dei bug”
“Con i bicchierini di carta – si legge sul sito dedicato – hanno inteso impedire l’accesso allo stand allo stesso modo in cui il DRM impedirà agli utenti di accedere alle loro applicazioni”.