A 26 anni dal suo primo insediamento al potere, nei giorni scorsi Lukashenko si è confermato a capo della Bielorussia per un altro mandato con oltre l’80% dei voti. Poche ore dopo decine di migliaia di persone sono scese nelle strade della capital Minsk e di altre città per protestare contro quello che definiscono l’ultimo dittatore d’Europa denunciando brogli elettorali. Contestualmente l’accesso a Internet dal paese sembra almeno in parte essere stato compromesso così come la fruizione di alcuni servizi online o di comunicazione.
Internet a singhiozzo in Bielorussia
La denuncia giunge tra gli altri da Twitter che attraverso il profilo Public Policy condivide un post in cui descrive un blocco del social network sul territorio.
Stiamo osservando blocchi e malfunzionamenti per Twitter in Bielorussia in reazione alle proteste che contestano il risultato elettorale. Gli spegnimenti di Internet sono estremamente dannosi. Costituiscono fondamentalmente una violazione dei diritti umani di base e dei principi di un’Internet aperta.
We're seeing blocking & throttling of Twitter in #Belarus in reaction to protests contesting the election result. #KeepItOn
Internet shutdowns are hugely harmful. They fundamentally violate basic human rights & the principles of the #OpenInternet.https://t.co/DN3pc4TkWC
— Global Government Affairs (@GlobalAffairs) August 10, 2020
Il social network non è il solo a parlare di una situazione andata precipitando nel giro di poche ore. Lo fa anche Access Now, organizzazione non profit che monitora lo stato della Rete nel mondo.
I nostri partner in Bielorussia affermano che le autorità stanno tagliano fino al 50% il traffico estero, bloccando dozzine di portali incluse alcune testate indipendenti e siti che sostengono partiti di opposizione, fermando diversi servizi VPN.
Our partners in #Belarus say authorities have:
🚫 cut an uplink carrying 50% of foreign traffic
🚫 blocked dozens of sites incl. some independent media & alternative voting sites
🚫 blocked a number of VPN services #Internetshutdowns taint elections. Belarus must #KeepItOn— Access Now (@accessnow) August 9, 2020
Tra coloro che non credono alla legittimità del risultato elettorale c’è Svetlana Tikhanovskaya, 37enne leader dell’opposizione democratica Strana dlia Žisn (Paese per la Vita) che ha sfidato Lukashenko alle urne. Il marito Sjarhej Tichanoŭskij, volto noto di YouTube, è stato arrestato ben due volte nel mese di maggio con l’accusa di turbamento dell’ordine pubblico.