Sollecitata dalle continue richieste degli operatori di telecomunicazioni, la Commissione europea ha deciso di affrontare la questione dell’uso delle reti da parte delle Big Tech. Thierry Breton, Commissario per il mercato interno, ha confermato che il problema del cosiddetto “fair share” verrà discusso all’inizio del 2023.
Contribuito al costo delle reti
A fine novembre 2021, i CEO di 13 operatori europei avevano inviato una lettera ai legislatori per chiedere un intervento immediato. A causa dell’incremento del traffico generato dallo streaming e dai servizi cloud, gli operatori devono costantemente aggiornare le infrastrutture di rete. Le Big Tech, che beneficiano gratuitamente delle innovazioni, dovrebbero quindi partecipare alle spese di upgrade e manutenzione.
Una seconda comunicazione è stata inviata da quattro operatori a metà febbraio 2022. All’inizio di agosto, l’intervento della Commissione europea è stato sollecitato dai governi di Italia, Francia e Spagna.
Thierry Breton ha dichiarato che all’inizio del 2023 è prevista una consultazione su diversi argomenti relativi al digitale, tra cui quello del “fair share“. Il termine è riferito alla condivisione dei costi tra operatori e Big Tech. I legislatori valuteranno se esistono i presupposti per una legge che imporrà ad Amazon, Apple, Google, Microsoft, Meta e Netflix di partecipare alle spese di sviluppo e manutenzione delle reti.
Le Big Tech affermano che l’introduzione di un contributo finanziario avrebbe conseguenze per la neutralità della rete. Non è difficile intuire che eventuali costi aggiuntivi verrebbero recuperati con possibili aumenti degli abbonamenti.