Nel corso di una conferenza stampa a New York il CEO di Google Eric Schmidt ha espresso ottimismo affermando che la crisi economica appare ormai alle spalle e che, di conseguenza, BigG è tornata ad assumere e investire.
Da Mountain View, che per dimensioni, fatturati derivati dalla pubblicità e transnazionalità ha un punto di osservazione privilegiato dell’andamento economico, la crisi sembra passata. Segnali di risalita, afferma Schimdt, sono arrivati anche dall’Europa, dove si sarebbe aspettato maggiori tempi di recupero rispetto agli States. “Il peggio è passato e stiamo investendo per anticipare la risalita”, ha spiegato. Da due mesi Google ha ricominciato ad assumere personale e acquisire piccole aziende, con un organico che conta al massimo dieci persone.
È proprio tramite questa via che Google ha ottenuto alcuni dei suoi maggiori successi. “Un giorno – racconta Schmidt – Larry e Sergey hanno comprato Android e neanche me ne sono accorto. Pensate a quante opportunità ne sono scaturite. E sempre Sergey ha scovato navigando in rete Keyhole, quello che sarebbe diventato Google Earth: è entrato nel mio ufficio e mi ha detto di averlo acquistato per pochi milioni”.
Nel corso della conferenza stampa si è discusso anche di privacy degli utenti: se Google effettivamente conservasse tutti i dati che passano per i suoi siti avrebbe numerose informazioni sensibili sui cittadini della rete. Sull’ argomento Schimdt ha detto che “se entrassimo in una stanza e fossimo esposti a un influsso malefico e cominciassimo ad adottare strategie malvagie saremo distrutti perché verrebbe distrutta la fiducia che le persone ci riservano”. E anche se volessero, sottolinea, Google mette a disposizione numerosi servizi open, quindi la concorrenza non impiegherebbe molto tempo a proporre un prodotto alternativo. “Ma tranquilli – ribadisce – non abbiamo ancora trovato questa stanza”.
Claudio Tamburrino