L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria sull’operato di TicketOne, società italiana attiva nel settore del ticketing e dal 2007 controllata dalla tedesca CTS Eventim. A finire sotto la lente d’ingrandimento è la vendita di biglietti dei concerti e il rapporto con i promoter per la pianificazione degli eventi live nel nostro paese.
Abuso di posizione dominante
Il fine è quello di accertare l’esistenza di un possibile abuso di posizione dominante che porrebbe il gruppo in violazione dell’articolo 102 del TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea). Il comunicato condiviso sul portale ufficiale dell’AGCM fa riferimento nello specifico a “concerti pop e rock”, così come a una strategia attuata con l’obiettivo di vincolare alla piattaforma gli organizzatori degli eventi live più importanti in Italia attraverso accordi di esclusiva. L’attenzione è riposta principalmente sul canale online, ad oggi quello più utilizzato per l’acquisto e la distribuzione dei tagliandi. Questo avrebbe precluso l’accesso al mercato ai servizi concorrenti.
A farne le spese (letteralmente) anche il consumatore finale, poiché in assenza di una reale concorrenza nel mercato TicketOne sarebbe in grado non solo di limitare le possibilità di scelta, ma anche di imporre prezzi più alti nella fase di prevendita. Utilizzare il condizionale al momento è d’obbligo. L’Autorità ha fissato per il 31 dicembre 2019 il termine ultimo entro il quale dovrà concludersi l’istruttoria, deliberata nel corso di una riunione svolta il 20 settembre e notificata in data odierna durante le ispezioni effettuate dall’Autorità in collaborazione con il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
L’istruttoria su TicketOne
Nel testo del provvedimento si legge un riferimento esplicito al periodo 2013-2017 e ad accordi contenenti “clausole contrattuali in forza delle quali TicketOne ha acquisito il diritto di distribuire in esclusiva la totalità o una rilevante quota di titoli di accesso ai concerti di musica live organizzati”. Inoltre, la società avrebbe “altresì ottenuto una protezione pressoché assoluta sul canale distributivo online”.
La condotta di CTS Eventim e di conseguenza della controllata italiana dev’essere inquadrata in un contesto che ha visto in vigore per circa 15 anni le cosiddette intese Panischi, un accordo da quasi otto milioni di euro sottoscritto nel 2002 e che di fatto ha garantito a TicketOne un sostanziale monopolio nella distribuzione online dei biglietti.
Alla scadenza delle intese Panischi … la piattaforma di ticketing gestita da TicketOne risultava essere di gran lunga la piattaforma leader in Italia. A ciò si aggiunga che, nei mesi successivi alla scadenza di dette intese, il gruppo CTS Eventim ha acquisito numerosi e qualificati promoter operanti nell’organizzazione degli eventi di musica live.
Nel documento si legge inoltre come AGCM consideri il mercato dei ticket per i concerti a se stante, in relazione alle dinamiche che lo caratterizzano, in particolare al rapporto solitamente longevo che si instaura tra gli artisti e i promoter, tale da non permettere a nuovi protagonisti e piattaforme di entrare nel settore ambendo all’organizzazione degli eventi di maggior richiamo. Inoltre, le modalità di prevendita online fanno sì che i biglietti disponibili vadano spesso esauriti in breve tempo, talvolta in poche ore o addirittura minuti.
Stante la forte richiesta di biglietti per la maggior parte degli eventi di questa tipologia al momento di apertura della prevendita, il canale online, per la sua più immediata accessibilità, risulta quello attraverso il quale sono distribuiti la maggior parte dei titoli di accesso.
Il provvedimento include numerosi omissis in corrispondenza dei nomi dei promoter che hanno sottoscritto gli accordi finiti sotto l’attenzione dell’Autorità. Ad oggi la quota di market share nel settore attribuita a TicketOne è del 70-80%.
Sulla base delle informazioni disponibili in atti, si evince che, anche considerando l’intero settore dei servizi di ticketing, TicketOne riveste il ruolo di leader, con quote sempre superiori al 70-80% negli ultimi tre anni. Seguono, a considerevole distanza, Best Union Co. S.p.A. e altri operatori di dimensioni minori (Ciaotickets S.r.l. e Do It Yourself S.r.l.).