Il bagarinaggio sta per finire? Il cosiddetto “secondary ticketing” è giunto ad una – benvenuta – fine? Il provvedimento definitivo pubblicato dall’Agenzia delle Entrate, ultimo passaggio per la messa a terra del percorso legislativo antecedente, lascia intendere come questo nuovo orizzonte sia possibile. Sarebbe una vera rivoluzione sotto molti punti di vista, sia online che offline. Ma è soprattutto online che potrebbe cambiare radicalmente il modo di approcciare l’acquisto dei biglietti per i grandi eventi.
Da una parte c’è chi esulta, come il Presidente XIV Commissione, Sergio Battelli (M5S), il quale vede in questo provvedimento un enorme passo avanti per l’intero sistema; dall’altra c’è Assomusica, che mette le mani avanti a tutela dei propri rappresentati e smorzando gli entusiasmi. In mezzo c’è l’utenza, che potrebbe affrontare un quadro della situazione nuovo ogni qualvolta intenderà partecipare ad un evento di grandi dimensioni e dovrà approcciare la miglior strategia per l’acquisto del proprio biglietto di ingresso.
M5S: “finalmente ci siamo”
Finalmente ci siamo: ecco il biglietto nominale anti bagarinaggio. Da oggi, 1° luglio, chiunque vorrà partecipare ad eventi organizzati in strutture con una capienza superiore ai 5.000 spettatori, acquisterà un biglietto sul quale troverà il proprio nome e cognome. Per poter accedere all’area, così come accade per le compagnie aeree, sarà necessario esibire un documento di riconoscimento. In caso di impossibilità a partecipare sarà sempre possibile cambiare il biglietto attraverso le piattaforme di rivendita primarie. L’Agenzia delle Entrate, che ringrazio per l’instancabile lavoro di questi mesi, ha infatti pubblicato il provvedimento definitivo che disciplina l’entrata in vigore di questa legge, fortemente voluta dal M5S per risolvere una piaga che affligge, da anni, consumatori e artisti.
Battelli esulta così per il traguardo conseguito, pubblicando sul Blog delle Stelle la propria disamina su quanto accaduto e su quanto andrà a succedere da adesso in avanti. Battelli, in particolare, si felicita per il modo in cui il “secondary ticketing” viene abbattuto con un semplice procedimento logico che rende personale il possesso di un biglietto e ne regolamenta così tracciabilità e gestione:
Vi è mai successo di voler a tutti i costi partecipare a un concerto, di collegarvi al sito delle piattaforme primarie il giorno stesso della messa in vendita e di non trovare più biglietti disponibili? Peccato che, quegli stessi biglietti, pochi minuti dopo compaiano magicamente su piattaforme di rivendita secondaria, non al loro prezzo nominale bensì gonfiato, triplicato. Tutto questo è profondamente ingiusto, penalizza l’arte e i consumatori. Ecco perché, per noi, non deve più accadere.
Il Movimento si accredita questo successo dedicandolo ai consumatori, “che non meritano di continuare a essere truffati“: la speranza è che il sottobosco del bagarinaggio (online e offline) possa essere sterilizzato da questa nuova procedura, abbassando il prezzo finale dei biglietti e stimolando la partecipazione agli eventi.
Assomusica: “ci sono altri modi”
Di parere contrario è invece l’Associazione Italiana organizzatori e produttori spettacoli di musica dal vivo (Assomusica), secondo cui il secondary ticketing potrebbe essere limitato anche con altre modalità. Il rischio del biglietto nominale, infatti, è che pregiudichi le attuali procedure di ingresso ed imponga pertanto costi aggiuntivi che, in fin dei conti, andranno a ricadere sull’utente finale. “Non gettiamo via il bambino con l’acqua sporca“, ironizzano Carlo Fontana, Presidente dell’Associazione generale italiana dello Spettacolo (AGIS) e Vincenzo Spera, Presidente di Assomusica:
A causa dell’introduzione di questa norma, infatti, diventano particolarmente difficoltosi i controlli per l’accesso e per cambiare il nominativo sul biglietto bisogna espletare una procedura farraginosa. Per non parlare, poi, del rincaro che, ovviamente, subiscono i biglietti a causa dei maggiori costi imposti agli organizzatori. Questi sono solo alcuni esempi degli effetti di una norma, nata con il giusto obiettivo di colpire chi sbaglia ma che, nella sua applicazione, ha finito col danneggiare chi non c’entra nulla o chi opera nella correttezza e nella legalità.
L’associazione chiede pertanto che il secondary ticketing possa essere colpito senza far ricadere gli oneri di controllo sugli organizzatori degli eventi, ma la controparte sembra ormai aver chiuso le trattative. La nuova era dei biglietti nominali, nel frattempo, è ufficialmente iniziata.